Aderite all" ORDINE LAICO dei " CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO" per VIVERE il VANGELO, Diventate CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO vivendo la Vostra VITA in FAMIGLIA e sul LAVORO secondo VIA, VERITA' VITA |
MARTINA FRANCA (TA) - ITALY P.zza Marconi 10 28 Novembre 2009 h 15,30 -19,00 Frati Minori del Convento e Parrocchia di CRISTO RE |
Ingegneria Impianti Industriali
Elettrici Antinvendio |
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DG Studio TecnicoDalessandro Giacomo SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE |
L'ARGOMENTO DI OGGI |
Fondazione "Migrantes" Direttore Generale: Perego Mons. Giancarlo Segreteria segreteria@migrantes.itSiti Internet: http://www.migrantes.it/ http://www.migrantes.it/unpir/Via Aurelia, 796 - 00165 Roma (RM) - Tel 06 6617901 Fax 06 66179070 |
Giornata Mondiale Migrazioni, domenica 17 gennaio 2010 "Il minore migrante e rifugiato" - una speranza per il futuro Spiegazione manifesto 2010.pdf - Spunti di riflessione SAVIOLA.pdf - Traccia di riflessione biblica SIMONELLI.pdf - Presentazione SCHETTINO.pdf MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA 96a GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO (17 GENNAIO 2010) , 27.11.2009 |
6° CONEGNO DIOCESANO per la PASTORALE dei MIGRANTI "Minori Migranti e Rifugiati. Un Futuro di Speranza" Caritas Parrocchiale e COMUNITA' MARTINESE INCONTRANO i MIGRANTES Presenti nel Territorio di Martina e Provincia |
Lettera di Presentazione del 6° CONEGNO DIOCESANO per la PASTORALE dei MIGRANTI "Minori Migranti e Rifugiati. Un Futuro di Speranza" |
L'INVITO
Al CONVEGNO |
STELLA MARIS
APOSTOLATO DEL MARE ed AEREO 2 |
PADRE NOSTRO
per l'MIGRANTE |
MARTINA FRANCA (TA) - ITALY P.zza Marconi 10 28 Novembre 2009 h 15,30 -19,00 Frati Minori del Convento e Parrocchia di CRISTO RE 6° CONEGNO DIOCESANO per la PASTORALE dei MIGRANTI "Minori Migranti e Rifugiati. Un Futuro di Speranza" Organizzazione: Direttore Spirituale Don Massimo Caramia Direttore Diocesano Migrantes Marisa Metrangolo PROGRAMMA: 15,30 Accoglienza Parroco P. Antonio Mariggiò Padre Guardiano P. Daniele Picchierri Vice Parroco Responsabile Contatti Emigranti Padre Eugenio Caputi Decano P.Anselmo RagusoVedi i Filmati del Convegno cliccando sopra ai numeri riportati 16,00 Saluto di Preghiera Mons. Franco Castellana Vicario Generale ARCIDIOCESI di TARANTO ..1.. ..3..16,20 Introduzione Marisa Metrangolo Direttore Diocesano Migrantes ..2.. ..4..16,30 Relazione P. Bruno Mioli Consulente Nazionale CEI ..5.. ..6.. ..7..
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17,30 Intervento su Situazione Locale Dirigente Ufficio Immigrazione Questura Taranto ..8..17,45 Intervento Novità Legislative Avv. Cosima Ilaria Buonocore ..9..18,15 Testimonianza Immigrato ..10..18,30 Conclusione Don Francesco Nigro Direttore Diocesano per la Catechesi ..11..18,40 Chiusura degli interventi Marisa Metrangolo Direttore Diocesano Migrantes ..12..18,45 Celebrazione Eucaristica Presieduta da PadreAbtonio Mariggiò Corale "Missionari della Consolata" Da Repertorio Chiesa Martina F. Incontro con Arcivescovo 2008-10-09 h 19,30 2008-10-12 h 19,00 S. Messa ..1.. ..2.. ..3.. ..4.. ..5.. ..6.. ..7..Concerto Gruppo Musicale Consolata ..8.. ..9.. ..10..Celebrazione S. MESSA 1a Domenica di Avvento Presieduta da P. Guardiano Daniele Picchierri presenzia P. Decano Anselmo Raguso ..1.. ..2.. ..3.. ..4.. ..5..Siti Internet di Riferimento: http://www.chiesacattolica.it/ http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/webdiocesi2/taranto/index.html Vedi Riferimento Atti Convegno Integrazione Ecclesiale immigrati |
Parroco Padre Antonio Mariggiò |
Responsabile Migrantes Cristo Re Martina F. Padre Eugenio Caputi S. Messa in Rumeno |
Padre Guardiano P. Daniele Picchierri S. Messa 1a Dom. Avvento |
Decano Padre Anselmo Raguso (repertorio) |
Mons. Franco Castellana Vicario Generale ARCIDIOCESI di TARANTO |
Marisa Metrangolo Direttore Diocesano Migrantes |
Don Francesco Nigro Direttore Diocesano per la Catechesi |
Padre Bruno Mioli Consulente Nazionale CEI |
Intervento su Situazione Locale Dirigente Ufficio Immigrazione Questura TA |
Intervento Novità Legislative Avv. Cosima Ilaria Buonocore |
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Testimonianza Immigrato
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Il tema della Giornata Mondiale delle Migrazioni per il 2010 si concentra sulla figura del minore come "speranza per il futuro". Spesso si pensa che i bambini e i giovani siamo il nostro futuro e che loro abbiano la forza di migliorare il nostro mondo. Tuttavia il mondo non è nostro;il futuro è più loro che nostro. Per questo è importante sottolineare che i bambini hanno un diritto fondamentale: hanno il diritto di vivere il proprio futuro e di guardare a questo con fiducia e speranza. Questo è ancora più sentito se il minore è migrante e quindi vive in una situazione di precarietà, e aggravato se il suo passato è segnato dalla fuga come avviene per il rifugiato. continua" 19.10.09 Dossier Statistico Immigrazione 2009 Roma, 28 ottobre 2009, Teatro Orione, Via Tortona, 7 Spiegazione manifesto 2010.pdf Spunti di riflessione SAVIOLA.pdf Traccia di riflessione biblica SIMONELLI.pdf Presentazione SCHETTINO.pdf |
NOTA del Pontefice in vista della prossima Giornata mondiale sui diritti dei migranti Il Papa sui rifugiati: " Gesù uno di loro " "Auspico di cuore che si riservi la giusta attenzione ai migranti minorenni" CITTA' DEL VATICANO - Il Papa, per sottolineare la sua preoccupazione per la sorte dei bambini immigrati, in vista della prossima Giornata mondiale dei rifugiati che si svolgerà il prossimo 17 gennaio, ha fatto un esempio illustre: "anche Gesù, nella fuga in Egitto, era un rifugiato. Auspico di cuore che si riservi la giusta attenzione ai migranti minorenni, bisognosi di un ambiente sociale che consenta e favorisca il loro sviluppo fisico, culturale, spirituale e morale", ha scritto Benedetto XVI. GESU' MIGRANTE - "Gesù stesso - ha sottolineato Ratzinger - da bambino ha vissuto l’esperienza del migrante perché, come narra il Vangelo, per sfuggire alle minacce di Erode dovette rifugiarsi in Egitto insieme a Giuseppe e Maria". Il Papa punta il dito contro le violazioni della Convenzione dei diritti del bambino, ricorda il dovere, per i cristiani, della solidarietà verso lo straniero, "specialmente se si tratta di bambini", sottolinea la necessità di una "adeguata" accoglienza per i rifugiati e non manca di ricordare la difficile situazione dei minori non accompagnati. Ratzinger si è soffermato in particolare sull’importanza di facilitare "l’integrazione sociale" delle seconde generazioni.
27 novembre 2009 |
Secondo il Rapporto, giunto alla quarta edizione (la prima fu presentata nel 2006), al 3 aprile 2009 i cittadini italiani residenti all’estero sono 3.915.767, di essi il 47,6% è donna ovvero 1.864.120. La ripartizione continentale conferma una presenza italiana nel mondo sostanzialmente euro-americana: Europa (2.184.534 ovvero il 55,8%); America (1.520.652, pari al 38,8%); Oceania (126.413, 3,2%), Africa (51.232,1,3%) e infine, Asia (32.936, 0,8%). continua" 10.11.09 Giornata Mondiale Migrazioni, domenica 17 gennaio 2010 "Il minore migrante e rifugiato" - una speranza per il futuro |
Lo slogan di quest'anno è "Immigrazione: conoscenza e solidarietà". L'introduzione del volume si sofferma proprio sul binomio "conoscenza e solidarietà". Secondo mons. Vittorio Nozza (Caritas Italiana), mons. Piergiorgio Saviola (Fon-dazione Migrantes) e mons. Enrico Feroci (Caritas di Roma) "anche se una più adeguata conoscenza non sempre garantisce un migliore atteggiamento, resta vero che la mancanza di conoscenza produce sempre seri danni. Per questo Caritas e Migrantes pubblicano i dati sull'immigrazione dal 1991, ritenendoli indispensabili per la riflessione e gli interventi". continua" 02.10.09 Gruppo di studio integrazione Roma, 9 ottobre 2009 |
COMMISSIONE EPISCOPALE PER LE MIGRAZIONI Presidente SCHETTINO S.E. Mons. BRUNO, Arcivescovo di Capua Segretario SIGALINI S.E. Mons. DOMENICO, Vescovo di Palestrina Membri ANDRICH S.E. Mons. GIUSEPPE, Vescovo di Belluno - Feltre CANTISANI S.E. Mons. ANTONIO, Arcivescovo emerito di Catanzaro - Squillace GRAZIANI S.E. Mons. DOMENICO, Arcivescovo di Crotone - Santa Severina LA PIANA S.E. Mons. CALOGERO, SDB, Arcivescovo di Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela LIGORIO S.E. Mons. SALVATORE, Arcivescovo di Matera - Irsina SCHIAVON S.E. Mons. PAOLO, Vescovo ausiliare di Roma |
Consulta Nazionale Emigrazione |
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R E G I O N E P U G L I A |
Consiglio Generale dei Pugliesi nel mondo (art. 7 LR. N.23/2000) Pres.: On. Nichi Vendola (Presidente Regione Puglia) segreteria.presidente@regione.puglia.it Vice presidente: Rodolfo Domenico Viale Borsellino e Falcone, 23 - 70125 Bari |
Presidenza della Regione Lungomare Nazario Sauro, 33 - 70121 Bari Tel.: 080-5522021 080-5522029 Fax: 080-5406260 Assessore alla Solidarietà, Politiche sociali e flussi migratori della Regione Puglia Tel.: 080 5504054 - 080 5404625 Fax: 080 5404654 e.gentile@regione.puglia.itSettore Politiche per le Migrazioni (Pugliesi nel Mondo) Viale Unità d'Italia 22/24 – BARI Dirigente del Settore Dott. Angelo Di Summa Tel. 080 5405774 Fax 080 5405764 e-mail: adisumma@regione.puglia.it |
http://www.regione.puglia.it http://www.regione.puglia.it/index.php?page=prg&id=13 |
CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2009-11-27 NOTA DEL pontefice in vista della prossima Giornata mondiale sui diritti dei migranti Il Papa sui rifugiati: " Gesù uno di loro " "Auspico di cuore che si riservi la giusta attenzione ai migranti minorenni" CITTA' DEL VATICANO - Il Papa, per sottolineare la sua preoccupazione per la sorte dei bambini immigrati, in vista della prossima Giornata mondiale dei rifugiati che si svolgerà il prossimo 17 gennaio, ha fatto un esempio illustre: "anche Gesù, nella fuga in Egitto, era un rifugiato. Auspico di cuore che si riservi la giusta attenzione ai migranti minorenni, bisognosi di un ambiente sociale che consenta e favorisca il loro sviluppo fisico, culturale, spirituale e morale", ha scritto Benedetto XVI. GESU' MIGRANTE - "Gesù stesso - ha sottolineato Ratzinger - da bambino ha vissuto l’esperienza del migrante perché, come narra il Vangelo, per sfuggire alle minacce di Erode dovette rifugiarsi in Egitto insieme a Giuseppe e Maria". Il Papa punta il dito contro le violazioni della Convenzione dei diritti del bambino, ricorda il dovere, per i cristiani, della solidarietà verso lo straniero, "specialmente se si tratta di bambini", sottolinea la necessità di una "adeguata" accoglienza per i rifugiati e non manca di ricordare la difficile situazione dei minori non accompagnati. Ratzinger si è soffermato in particolare sull’importanza di facilitare "l’integrazione sociale" delle seconde generazioni. 27 novembre 2009
IL progetto di legge Cittadinanza a immigrati, no di Bossi E per loro un tetto alla cassa integrazione Il leader della Lega Nord: "Noi votiamo contro" MILANO - Il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, smorza le polemiche sulla calendarizzazione a dicembre del progetto di legge sulla cittadinanza agli immigrati. "Noi votiamo contro", si è limitato a dire il ministro rispondendo ai cronisti mentre lasciava i gruppi di Montecitorio. Umberto Bossi (Eidon) Umberto Bossi (Eidon) LA RUSSA - Su questo tema è intervenuto anche Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore nazionale del Popolo della libertà che all'AdnKronos ha detto: "Non è una questione da decidere con un vertice". Spetta alla Consulta su riforme e problemi dello Stato del Pdl avviare una discussione e affrontare il tema dell'immigrazione, a cominciare dal nodo della cittadinanza. : "C'è -dice il ministro - una data fissata dal Parlamento per affrontare l'argomento, a dicembre. Non è un problema di vertice, c'è un dibattito in corso sulla questione dell'immigrazione". "C'è una data precisa in Parlamento. Per questo abbiamo dato incarico alla Consulta del Pdl di avviare un dibattito" spiega il ministro della Difesa, riferendosi alla data del 21 o 22 indicata dalla conferenza dei capigruppo di giovedì alla Camera e rispondendo così anche agli alleati della Lega che, con il capogruppo alla Camera Roberto Cota, chiedevano un summit di maggioranza. TETTO ALLA CASSA INTEGRAZIONE - Sugli extracomunitari l'offensiva della Lega non si ferma. In un emendamento alla Finanziaria presentato in commissione Bilancio alla Camera a firma del deputato del Carroccio e capogruppo in commissione Finanze a Montecitorio Maurizio Fugatti si chiede un tetto alla cassaintegrazione, ovvero a "qualsiasi trattamento di sostegno al reddito", per i cittadini extracomunitari che lavorano in Italia. "Per i lavoratori residenti - si legge nel testo dell'emendamento- sul territorio nazionale non cittadini italiani ovvero comunitari destinatari di qualsiasi trattamento di sostegno al reddito, ai sensi della legislazione vigente in materia di ammortizzatori sociali, la durata del beneficio non può essere per l'anno 2010 superiore a sei mesi".
27 novembre 2009
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2009-11-27 "Da bambino anche Gesù ha vissuto l'esperienza della migrazione" "Garantire l'accesso alla scuola. No ai rimpatri dei minorenni non accompagnati" Immigrati, appello del Papa "Hanno diritti inalienabili" Il Vaticano esprime "dolore" e "tristezza" per l'operazione "White Christmas" nel comune di Coccaglio Immigrati, appello del Papa "Hanno diritti inalienabili" CITTA' DEL VATICANO - "Il migrante è una persona umana con diritti fondamentali inalienabili da rispettare sempre e da tutti". Questo il senso dell'intervento di Benedetto XVI, in riferimento alla Giornata del Migrante e del Rifugiato prevista per il 17 gennaio prossimo. Il Papa ha sottolineato l'importanza di prendersi cura dei migranti e dei rifugiati minorenni, ricordando che anche Gesù, da bambino, ha vissuto sulla propria pelle l'esperienza della migrazione. Anche per questo, ha proseguito il Pontefice, "ai figli degli immigrati deve essere data la possibilità di frequentare la scuola e inserirsi nel mondo del lavoro". Tenendo presente, poi, che "un minore non accompagnato non può essere rimpatriato". "Auspico di cuore che si riservi la giusta attenzione ai migranti minorenni, bisognosi di un ambiente sociale che consenta e favorisca il loro sviluppo fisico, culturale, spirituale e morale", ha detto il Papa. Mentre il presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti, mons. Antonio Maria Veglio, ha ricordato che molto spesso i diritti dei più piccoli non vengono rispettati. Uno su tutti, quello per cui un "minore non accompagnato non può essere rimpatriato": a stabilirlo, sono norme internazionali. La Giornata del Migrante 2010 sarà dedicata proprio a loro, i bambini, con il titolo "I migranti e i rifugiati minorenni". Si tratta, ha spiegato il Pontefice, di "un aspetto che i cristiani valutano con grande attenzione, memori del monito di Cristo, il quale nel giudizio finale considererà riferito a Lui stesso tutto ciò che è stato fatto o negato ai più piccoli". "E - ha chiesto Papa Ratzinger - come non considerare tra i più piccoli anche i minori migranti e rifugiati? Gesù stesso - ha proseguito - ha vissuto da bambino l'esperienza del migrante perchè, come narra il Vangelo, per sfuggire alle minacce di Erode dovette rifugiarsi in Egitto insieme a Giuseppe e Maria". Il Vaticano ha inoltre espresso "tristezza" e "dolore" per la cosiddetta operazione "White Christmas", Bianco Natale, con cui l'amministrazione leghista di Coccaglio (nel bresciano) ha deciso di espellere gli extracomunitari prima dell'arrivo del Natale. "Il Bianco Natale è una canzone sulla neve, è molto triste quel che si legge", ha affermato mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale di migranti e degli itineranti. "E' una vicenda dolorosa", ha proseguito mons. Agostino Marchetto, segretario del dicastero. "Il Natale celebra il mistero dell'annunciazione alla Vergine e chiama all'accoglienza di Gesù bambino. Anche Lui, come ha detto il Papa nel suo messaggio, era un rifugiato in Egitto". Gli esponenti del Consiglio Pontificio per la pastorale dei migranti si sono inoltre soffermati sulle ragioni che spesso condannano i minorenni alla clandestinità, come ad esempio "la difficoltà, o talvolta l'impossibilità, di accedere al paese di destinazione desiderato". "Ciò spinge - ha spiegato mons. Vegliò - i minorenni e le famiglie a tentare l'immigrazione irregolare. In questi casi, i genitori pongono tutte le loro speranze nella riuscita del minore che emigra, il quale è pronto a subire ingiustizie, violenze e maltrattamenti pur di ottenere un permesso di soggiorno, forse una formazione scolastica, soprattutto un lavoro per poter aiutare la famiglia". Tutto questo, ha commentato l'arcivescovo Marchetto, "spesso non viene capito dai membri della società civile, che agiscono e reagiscono secondo stereotipi, preconcetti e pregiudizi all'arrivo dei rifugiati". "Perciò - ha concluso - i comportamenti di discriminazione, xenofobia e razzismo vanno affrontati con politiche atte a salvaguardare, rinforare e proteggere i diritti dei rifugiati e degli sfollati". (27 novembre 2009)
Bossi: tutto legale. Bagnasco: accoglienza, è il dna della Chiesa Gli amministratori di Coccaglio: abbiamo speso più per gli stranieri che per gli italiani Viaggio nel paese di White Christmas "I nostri figli hanno troppi amici neri" dal nostro inviato SANDRO DE RICCARDIS Viaggio nel paese di White Christmas "I nostri figli hanno troppi amici neri" COCCAGLIO (Brescia) - Un anno fa, per John, il Bianco Natale è stato il concerto gospel nella parrocchia Santa Maria Nascente. È stato quelle lunghe notti di prove con i suoi amici del centro storico, ghanesi come lui, e coi senegalesi che arrivavano in chiesa dai condomini di via Castrezzato, gli unici palazzi in questo comune tutto ville e villette. "Un anno fa - dice ora John - il Bianco Natale era anche la mia festa. Io sono cristiano. Avevamo organizzato il concerto perché sappiamo che quel tipo di musica gli italiani la conoscono poco, la vedono solo in televisione". Poi John smette di parlare. Affonda il mento nella sua sciarpa rossa, gialla e verde come la bandiera del suo paese. "Quest'anno invece ci dicono che a Natale dobbiamo andare via". A Coccaglio, il comune bresciano che con l'operazione "White Christmas" ha inaugurato la caccia al clandestino in nome del Natale, John e i suoi amici sono ormai un quinto della popolazione. Negli uffici del municipio c'è un grafico affisso al muro, che si arrampica ripidamente verso l'alto e mostra il terremoto etnico degli ultimi dieci anni. Aprile '98, 177 stranieri. Aprile 2009, 1583, su poco meno di settemila abitanti. Un'onda di migrazione che ha invaso questo borgo antichissimo e il suo centro storico che sembra rimasto immobile nel suo passato. Col castello romano ricamato di luci, la vecchia pieve dove ogni tanto si celebra messa, il monumento al madrigalista del '500 Luca Marenzio, proprio al centro della piazza che dal musicista prende il nome e divide due pezzi di città. Da una parte la caffetteria Ketty e il bar Al centro, vetrine lucide, arredi pettinati, clientela da middle-class di provincia. Dall'altra il bar Castello, comprato e gestito dai cinesi, frequentato soprattutto da stranieri. "Il nome lo conoscevo, "White Christmas", ma sinceramente non ci ho mai fatto caso - dice Romina, dietro il bancone della caffetteria Ketty - il problema è che del Natale a loro non gliene frega niente. Il nome forse è sbagliato, ma l'operazione, quella no. Loro qui non ci vengono. Perché fortunatamente con gli immigrati non ho mai attaccato". Il bar è un posto tranquillo. Entrano ed escono i clienti. Quattro sono seduti al tavolo. Arriva anche Monica, l'estetista del negozio accanto. "I miei figli hanno solo amici extracomunitari. Uno ha 14 anni, l'altro 12. Vanno in giro sempre con due romeni e due africani. A Coccaglio sono tantissimi. Io però non voglio che escano con questi. È razzismo questo?". Ma una ragione vera non c'è. "Mi chiede perché? Perché no. Non mi va. Non mi vanno nemmeno i loro genitori". Mentre nel paese si discute e si commenta, l'amministrazione ha scelto il silenzio. Il segretario della Lega Nord Umberto Bossi dice che "il Comune ha applicato la legge, anche se non c'era bisogno di chiamare l'operazione "White Christmas", si poteva chiamare "Natale controllo della regolarità". E il sindaco Franco Claretti e l'assessore alla Sicurezza Claudio Abiendi, "leghisti dalla fondazione del partito", preferiscono non commentare. "Aspettiamo che Maroni riferisca in Parlamento, poi faremo anche qui una conferenza stampa" dice l'unico rappresentante in municipio dell'amministrazione, l'assessore alle politiche sociali Agostino Pedrali. "Da quando ci siamo insediati, a giugno, abbiamo speso più per gli stranieri che per gli italiani: 89mila euro contro 43mila". "Solo propaganda - replica il capogruppo del centrosinistra, Claudio Rossi - Su 150 alloggi da assegnare, solo due sono andati a stranieri". Sui controlli in nome del Natale che hanno fatto indignare la politica e i cattolici, il presidente della Cei, il cardinal Angelo Bagnasco, di nuovo ha spiegato che "la Chiesa ha nel suo dna più profondo, sull'esempio della luce di Gesù Cristo, il tema dell'accoglienza, del dialogo. Questo non significa, assolutamente, andare contro la sicurezza, altro diritto e dovere di tutti cittadini". Per trovare un po' di dialogo basta spostarsi poco più in là, alla periferia del paese, in via Mattei, al bar tabaccheria May Day. In centro lo chiamano il "bar dei kosovari", ma a versare grappa e litigare con la macchinetta del caffè c'è Andrea Cavallini, "purissimo bresciano", la moglie, clienti italiani, albanesi, macedoni e kosovari. "Lavorano tutti, chi fa l'operaio, chi il muratore. Tutti in regola e lavoratori. Ma da qualche settimana sono tutti a spasso. I cantieri sono fermi per la crisi". Andrea, che è amico e un po' il padre di tutti i ragazzi slavi, si è tenuta la tabaccheria e ha ceduto a loro il bar. "A me l'iniziativa non è piaciuta. Ma il metodo è terribile. Ti spediscono una lettera, se non rispondi entrano in casa, vedono se hai clandestini. Si faceva così ai tempi del Duce, lo faceva anche Stalin. Vogliamo tornare lì?". Se chiedi ai giovani kosovari dell'operazione "White Christmas" smettono di giocare a calcio balilla e spengono i sorrisi. "Il problema non sono i controlli e nemmeno il nome - dice Mergan - è il momento. Perché ora c'è il rischio che con la perdita di lavoro si perda anche la possibilità di rinnovare i documenti. È vero, c'è il sussidio di disoccupazione. Ma si può chiedere una sola volta. Poi, dopo, cosa si fa con la moglie e i figli che sono nati qui, a Coccaglio". Mergan ha 38 anni, è arrivato in provincia di Brescia undici anni fa, si è sposato e ha ora quattro ragazzi. La sua è la storia di tanta immigrazione, impiegata nei cantieri edili tra Bergamo e Brescia, alla Scab che produce mobili, alla Bialetti delle famose caffettiere, nelle tante officine meccaniche. "Non lavoro da mesi - dice Megan - . Sono gli italiani a non chiamarmi più. Se va avanti così, e poi un giorno vengono a farmi un controllo, cosa succede?". © Riproduzione riservata (20 novembre 2009)
Il Carroccio propone trattamento diverso per immigrati in tema di ammortizzatori sociali Fugatti: "Bisogna tutelare di più gli italiani. Chi resta disoccupato torni a casa sua" Finanziaria, proposta della Lega "Solo 6 mesi di cig per gli stranieri" Finanziaria, proposta della Lega "Solo 6 mesi di cig per gli stranieri" ROMA - Cassa integrazione limitata per i cittadini extracomunitari che lavorano in Italia. La Lega apre un nuovo fronte di scontro e propone un emendamento che limita a sei mesi gli strumenti di sostegno al reddito. A farsi carico dell'annuncio è il deputato Maurizio Fugatti. Che spiega così l'uscita del Carroccio: "Le risorse sono quelle che sono e prima di tutto dobbiamo guardare ai cittadini italiani. Quindi diamo la cassa integrazione anche ai cittadini extracomunitari ma solo per sei mesi. Se non c'è lavoro per gli italiani, non c'è per nessuno. Prima dobbiamo pensare agli italiani". Passano pochi minuti e le opposizioni si scatenano. "Quell'emendamento e' palesemente incostituzionale e sono sicura che la presidenza della Camera lo dichiarera' inammissibile - taglia corto la capogruppo del Pd nella commissione Affari costituzionali della Camera, Sesa Amici - Sono norme incivili e razziste del tutte prive di ogni fondamento e ragion d'essere''. Ancor più duro il senatore democratico Paolo Nerozzi: "La proposta della Lega è una nuova forma di legge razziale nel mondo del lavoro". E l'accusa di razzismo torna anche nelle parole del capogruppo dell'Idv alla Camera, Massimo Donadi. Ma anche il sindacato fa sentire la sua voce: "Una iniziativa xenofoba e una vera e propria sciocchezza giuridica - dice la Cgil - Questi lavoratori pagano come per tutti gli altri i contributi per accedere agli ammortizzatori sociali. Quindi si tratta di un emendamento improponibile a meno che la Lega non pensi che i lavoratori stranieri devono solo versare e difficilmente ricevere il corrispettivo di quanto versato. E' una esplicita istigazione al lavoro nero". Parole a cui fa eco l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano: "Non solo si colpiscono i lavoratori oggettivamente più deboli ma si crea una condizione di rottura del rapporto di lavoro che spingerà inevitabilmente queste persone nel vicolo cieco della clandestinità e del lavoro nero". (27 novembre 2009) |
L'UNITA' Per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2009-11-27 Il Papa: "Accogliere i migranti" Cicchitto: "Non è urgente" Ai figli degli immigrati "sia data la possibilità della frequenza scolastica e del successivo inserimento nel mondo del lavoro". Lo chiede il Papa nel Messaggio per la Giornata del Migrante e del Rifugiato che si terrà il prossimo 17 gennaio 2010 ed avrà per tema "I migranti e i rifugiati minorenni". Per Benedetto XVI, inoltre, deve essere "facilitata l'integrazione sociale grazie a opportune strutture formative e sociali". "Un aspetto tipico della migrazione minorile - rileva - è costituito dalla situazione dei ragazzi nati nei paesi ospitanti oppure da quella dei figli che non vivono con i genitori emigrati dopo la loro nascita, ma li raggiungono successivamente. Questi adolescenti fanno parte di due culture con i vantaggi e le problematiche connesse alla loro duplice appartenenza, condizione questa che tuttavia può offrire l'opportunità di sperimentare la ricchezza dell'incontro tra differenti tradizioni culturali". "Non si dimentichi mai - afferma - che l'adolescenza rappresenta una tappa fondamentale per la formazione dell'essere umano". Troppi migranti e rifugiati minorenni "sono lasciati in abbandono", prosegue il Papa, vittime dello sfruttamento o discriminati nell'ambito sociale, e perciò il Pontefice chiede ai governi e alle istituzioni internazionali di promuovere "opportune iniziative a loro sostegno". "Auspico di cuore che si riservi la giusta attenzione ai migranti minorenni, bisognosi di un ambiente sociale che consenta e favorisca il loro sviluppo fisico, culturale, spirituale e morale. Se la Convenzione dei Diritti del Bambino afferma con chiarezza che va sempre salvaguardato l'interesse del minore, al quale vanno riconosciuti i diritti fondamentali della persona al pari dell'adulto, purtroppo nella realtà questo non sempre avviene". "Gesù stesso - scrive ancora Ratzinger - da bambino ha vissuto l'esperienza del migrante perché, come narra il Vangelo, per sfuggire alle minacce di Erode dovette rifugiarsi in Egitto insieme a Giuseppe e Maria". L'accoglienza e la solidarietà verso lo straniero, specialmente se si tratta di bambini, diviene annuncio del Vangelo della solidarietà. La Chiesa lo proclama quando apre le sue braccia - ha aggiunto - e opera perchè siamo rispettati i diritti dei migranti e dei rifugiati, stimolando i responsabili delle nazioni, degli organismi e delle istituzioni internazionali perchè promuovano opportune iniziative a loro sostegno". Il fenomeno emigrazione - ha osservato il Papa nel messaggio, citando l'enciclica Caritas in veritate - "impressiona per il numero di persone coinvolte, per le problematiche sociali, economiche, politiche, culturali e religiose che solleva, per le sfide drammatiche che pone alle comunità nazionali e a quello internazionali". Il Papa ha infine ribadito, citando ancora l'enciclica, che "il migrante è una persona umana con diritti fondamentali inalienabili da rispettare sempre e da tutti". Le norme internazionali stabiliscono che "un minore non accompagnato non può essere rimpatriato". Lo ricorda il presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti, mons. Antonio Maria Vegliò, che presentando il Messaggio del Papa sulla condizione dei bambini immigrati o rifugiati, denuncia che "purtroppo tale diritto, come molti altri, non è sempre rispettato". Dichiarazioni che stridono con quanto dichiarato da Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL, a proposito della legge sulla cittadinanza. "È stata decisa l'apertura del dibattito in Aula sulla legge per la cittadinanza senza che la Commissione Affari Costituzionali abbia concluso l'esame dei progetti di legge in questione: non si è, però, tenuto conto dell'oggettiva difficoltà e complessità del provvedimento. In ogni caso riesamineremo tutta la questione successivamente. Nel merito riteniamo che è erroneo ritenere l'acquisizione della cittadinanza il problema oggi più urgente e rilevante anche per ciò che riguarda la condizione degli immigrati". 27 novembre 2009
Bossi: noi votiamo contro Il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, smorza le polemiche sulla calendarizzazione a dicembre del progetto di legge sulla cittadinanza agli immigrati. "Noi votiamo contro", si è limitato a dire il ministro. 27 novembre 2009
il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2009-11-29 Immigrazione, Fini: "Estendere la cittadinanza sociale e politica" commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 28 novembre 2009
Accanto all'ammodernamento delle istituzioni occorre metter mano a un "rinnovamento dei partiti". È il forte messaggio che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha lanciato al mondo della politica da Cadenabbio, al convegno promosso dalla fondazione Farefuturo, di cui é presidente. I partiti italiani, ha spiegato Fini, "si sono indubbiamente alleggeriti con la fine delle contrapposizioni ideologiche e con l'avvento di una società aperta e complessa. Ma rimangono strumenti fondamentali della democrazia. Ai partiti del XXI secolo spetta il compito di aprirsi a nuove forme di partecipazione, ai movimenti e alle associazioni nazionali e transnazionali, traendo anche da questa esperienza lo spunto per selezionare classi dirigenti più in sintonia con la società". Le riforme fattore di rilancio della coesione morale e sociale. "Le riforme non vanno viste con un approccio solo tecnico-politico, ma come un fattore di rilancio della coesione morale e sociale", ha detto Fini. "Per l'Italia, in particolare - ha sottolineato -, significano anche rinnovamento del patto di cittadinanza". Una Costituzione, oltre che legge fondamentale dello Stato, ha ricordato "rappresenta la Carta dei valori su cui si fonda la convivenza civile. È qui che nasce l'identificazione dei cittadini con le istituzioni ed è sempre qui che trova alimento la partecipazione politica". Immigrati: la sfida dell'integrazione deve essere vinta. Fini è anche tornato sul tema dell'integrazione degli immigrati nella vita civile del Paese "È la grande sfida dell'integrazione e deve essere vinta attraverso un programma di estensione della cittadinanza sociale e di quella politica". Secondo il presidente della Camera, "le democrazie europee devono suscitare sentimenti di appartenenza anche in coloro che vengono da Paesi lontani, facendoli partecipi attivamente e lealmente della vita collettiva, dei valori sociali, degli obiettivi di fondo della società". Insomma, ha proseguito Fini, "nell'epoca del multiculturalismo, la democrazia deve svolgere una grande opera di pedagogia civile e valorizzazione delle reti di solidarietà sociale". Attenzione al rischio populismo. Pone l'attenzione sul rischio di derive populistiche, il presidente della Camera Gianfranco Fini, parlando di globalizzazione e della crisi economica a un seminario sul futuro della democrazia. "Ai partiti politici nazionali - spiega - spetta di compiere un notevole sforzo di crescita e aggiornamento. Una rinnovata partecipazione democratica dovrà servire soprattutto a ridurre il divario culturale che si è spalancato negli ultimi decenni tra le elite economico finanziarie e popoli". Per Fini "in questa fase di trasformazione si annida anche il rischio del populismo. La legittima e doverosa critica alle degenerazioni del capitalismo finanziario non deve diventare critica alla globalizzazione in quanto tale". L'esperienza della crisi economica "ci insegna che democrazia sociale e libertà economica devono marciare insieme". 28 novembre 2009 |
BOLLETTINO SALA STAMPA VATICANA per l'articolo completo vai al sito Internet http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/24731.php?index=24731&po_date=27.11.2009&lang=it2009-11-27 MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA 96a GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO (17 GENNAIO 2010) , 27.11.2009 # TESTO IN LINGUA ITALIANA # TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE # TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE # TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA # TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA # TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE # TRADUZIONE IN LINGUA POLACCA I migranti e i rifugiati minorenni: questo il tema scelto dal Santo Padre Benedetto XVI per la 96a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che sarà celebrata domenica 17 gennaio 2010. Di seguito pubblichiamo il testo del Messaggio del Santo Padre per la prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: # TESTO IN LINGUA ITALIANA Cari fratelli e sorelle, la celebrazione della Giornata del Migrante e del Rifugiato mi offre nuovamente l'occasione di manifestare la costante sollecitudine che la Chiesa nutre verso coloro che vivono, in vari modi, l'esperienza dell'emigrazione. Si tratta di un fenomeno che, come ho scritto nell'Enciclica Caritas in veritate, impressiona per il numero di persone coinvolte, per le problematiche sociali, economiche, politiche, culturali e religiose che solleva, per le sfide drammatiche che pone alle comunità nazionali e a quella internazionale. Il migrante è una persona umana con diritti fondamentali inalienabili da rispettare sempre e da tutti (cfr n. 62). Il tema di quest'anno - "I migranti e i rifugiati minorenni" tocca un aspetto che i cristiani valutano con grande attenzione, memori del monito di Cristo, il quale nel giudizio finale considererà riferito a Lui stesso tutto ciò che è stato fatto o negato "a uno solo di questi più piccoli" (cfr Mt 25, 40.45). E come non considerare tra "i più piccoli" anche i minori migranti e rifugiati? Gesù stesso da bambino ha vissuto l'esperienza del migrante perché, come narra il Vangelo, per sfuggire alle minacce di Erode dovette rifugiarsi in Egitto insieme a Giuseppe e Maria (cfr Mt 2,14). Se la Convenzione dei Diritti del Bambino afferma con chiarezza che va sempre salvaguardato l'interesse del minore (cfr art. 3), al quale vanno riconosciuti i diritti fondamentali della persona al pari dell'adulto, purtroppo nella realtà questo non sempre avviene. Infatti, mentre cresce nell'opinione pubblica la consapevolezza della necessità di un'azione puntuale e incisiva a protezione dei minori, di fatto tanti sono lasciati in abbandono e, in vari modi, si ritrovano a rischio di sfruttamento. Della drammatica condizione in cui essi versano, si è fatto interprete il mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II nel messaggio inviato il 22 settembre del 1990 al Segretario Generale delle Nazioni Unite, in occasione del Vertice Mondiale per i Bambini. "Sono testimone egli scrisse - della straziante condizione di milioni di bambini di ogni continente. Essi sono più vulnerabili perché meno capaci di far sentire la loro voce" (Insegnamenti XIII, 2, 1990, p. 672). Auspico di cuore che si riservi la giusta attenzione ai migranti minorenni, bisognosi di un ambiente sociale che consenta e favorisca il loro sviluppo fisico, culturale, spirituale e morale. Vivere in un paese straniero senza effettivi punti di riferimento crea ad essi, specialmente a quelli privi dell'appoggio della famiglia, innumerevoli e talora gravi disagi e difficoltà. Un aspetto tipico della migrazione minorile è costituito dalla situazione dei ragazzi nati nei paesi ospitanti oppure da quella dei figli che non vivono con i genitori emigrati dopo la loro nascita, ma li raggiungono successivamente. Questi adolescenti fanno parte di due culture con i vantaggi e le problematiche connesse alla loro duplice appartenenza, condizione questa che tuttavia può offrire l'opportunità di sperimentare la ricchezza dell'incontro tra differenti tradizioni culturali. È importante che ad essi sia data la possibilità della frequenza scolastica e del successivo inserimento nel mondo del lavoro e che ne vada facilitata l'integrazione sociale grazie a opportune strutture formative e sociali. Non si dimentichi mai che l'adolescenza rappresenta una tappa fondamentale per la formazione dell'essere umano. Una particolare categoria di minori è quella dei rifugiati che chiedono asilo, fuggendo per varie ragioni dal proprio paese, dove non ricevono adeguata protezione. Le statistiche rivelano che il loro numero è in aumento. Si tratta dunque di un fenomeno da valutare con attenzione e da affrontare con azioni coordinate, con misure di prevenzione, di protezione e di accoglienza adatte, secondo quanto prevede anche la stessa Convenzione dei Diritti del Bambino (cfr art. 22). Mi rivolgo ora particolarmente alle parrocchie e alle molte associazioni cattoliche che, animate da spirito di fede e di carità, compiono grandi sforzi per venire incontro alle necessità di questi nostri fratelli e sorelle. Mentre esprimo gratitudine per quanto si sta facendo con grande generosità, vorrei invitare tutti i cristiani a prendere consapevolezza della sfida sociale e pastorale che pone la condizione dei minori migranti e rifugiati. Risuonano nel nostro cuore le parole di Gesù: "Ero forestiero e mi avete ospitato" (Mt 25,35), come pure il comandamento centrale che Egli ci ha lasciato: amare Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente, ma unito all'amore al prossimo (cfr Mt 22,37-39). Questo ci porta a considerare che ogni nostro concreto intervento deve nutrirsi prima di tutto di fede nell'azione della grazia e della Provvidenza divina. In tal modo anche l'accoglienza e la solidarietà verso lo straniero, specialmente se si tratta di bambini, diviene annuncio del Vangelo della solidarietà. La Chiesa Io proclama quando apre le sue braccia e opera perché siano rispettati i diritti dei migranti e dei rifugiati, stimolando i responsabili delle Nazioni, degli Organismi e delle istituzioni internazionali perché promuovano opportune iniziative a loro sostegno. Vegli su tutti materna la Beata Vergine Maria e ci aiuti a comprendere le difficoltà di quanti sono lontani dalla propria patria. A quanti sono coinvolti ne vasto mondo dei migranti e rifugiati assicuro la mia preghiera e imparto di cuore la Benedizione Apostolica. Dal Vaticano, 16 ottobre 2009 BENEDICTUS PP. XVI [01758-01.01] [Testo originale: Italiano]
# TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE Chers frères et sśurs, La célébration de la Journée mondiale du migrant et du réfugié m'offre à nouveau l'occasion de manifester la sollicitude constante que l'Eglise nourrit à l'égard de ceux qui vivent, de différentes façons, l'expérience de l’émigration. Il s'agit d'un phénomène qui, comme je l'ai écrit dans l'encyclique Caritas in veritate, impressionne en raison du nombre de personnes concernées, des problématiques sociales, économiques, politiques, culturelles et religieuses qu'il soulève, des défis dramatiques qu'il présente aux communautés nationales et à celle internationale. Le migrant est une personne humaine avec des droits fondamentaux inaliénables, qui doivent toujours être respectés par tous (cf. n. 62). Le thème de cette année - "Les migrants et les réfugiés mineurs" - touche un aspect que les chrétiens considèrent avec une profonde attention, se souvenant de l'avertissement du Christ, qui, lors du jugement dernier, considérera comme se référant à lui tout ce qui a été fait ou nié "à un seul de ces plus petits" (cf. Mt 25, 40.45). Et comment ne pas considérer parmi les "plus petits" également les mineurs migrants et réfugiés? Jésus lui-même, lorsqu'il était enfant, a vécu l'expérience du migrant car, comme le rapporte l'Evangile, pour fuir aux menaces d'Hérode, il dut se réfugier en Egypte avec Joseph et Marie (cf. Mt 2, 14). Si la Convention des droits de l'enfant affirme clairement qu'il faut toujours protéger l'intérêt du mineur (cf. art. 3), auquel doivent être reconnus les droits fondamentaux de la personne au même titre que l'adulte, malheureusement, dans la réalité, cela n'est pas toujours le cas. En effet, tandis que croît dans l'opinion publique la conscience de la nécessité d'une action ponctuelle et incisive pour protéger les mineurs, dans les faits, un grand nombre d'entre eux sont laissés à l'abandon, et se retrouvent de diverses façons exposés au risque de l'exploitation. Mon vénéré prédécesseur Jean-Paul II s'est fait l'interprète de la condition dramatique dans laquelle ils se trouvent, dans le message envoyé le 22 septembre 1990 au secrétaire général des Nations unies, à l'occasion du Sommet mondial pour les Enfants. "Je suis témoin - écrivit-il - de la condition bouleversante de millions d'enfants dans tous les continents. Ils sont très vulnérables parce qu'ils sont les moins capables de faire entendre leur voix" (Insegnamenti, XIII, 1990, p. 672). Je souhaite de tout cśur que l'on réserve la juste attention aux migrants mineurs, qui ont besoin d'un milieu social qui permette et favorise leur développement physique, culturel, spirituel et moral. Vivre dans un pays étranger sans points de référence effectifs leur crée, en particulier à ceux qui sont privés du soutien de la famille, d'innombrables et parfois graves problèmes et difficultés. Un aspect propre à la migration des mineurs est constitué par la situation des jeunes nés dans les pays d'accueil ou de celle des enfants qui ne vivent pas avec leurs parents émigrés après leur naissance, mais qui les rejoignent par la suite. Ces adolescents font partie de deux cultures avec les avantages et les problématiques liés à leur double appartenance, une condition qui offre toutefois la possibilité de faire l'expérience de la richesse de la rencontre entre différentes traditions culturelles. Il est important qu'il leur soit donnée la possibilité de fréquenter l'école et de s'insérer ensuite dans le monde du travail, et que l'on facilite leur intégration sociale grâce à des structures éducatives et sociales adéquates. Il ne faut jamais oublier que l'adolescence représente une étape fondamentale pour la formation de l'être humain. Une catégorie particulière de mineurs est celle des réfugiés qui demandent l'asile, fuyant pour diverses raisons leur pays, où ils ne reçoivent pas de protection adéquate. Les statistiques révèlent que leur nombre est en augmentation. Il s'agit donc d'un phénomène qu'il faut étudier avec attention et affronter à travers des actions coordonnées, des mesures de prévention, de protection et d'accueil appropriées, selon ce que prévoit également la Convention des droits de l'Enfant elle-même (cf. art. 22). Je m'adresse à présent en particulier aux paroisses et aux nombreuses associations catholiques qui, animées par un esprit de foi et de charité, accomplissent de grands efforts pour répondre aux nécessités de nos frères et sśurs. Tandis que j'exprime ma gratitude pour ce qui est accompli avec une grande générosité, je voudrais inviter tous les chrétiens à prendre conscience du défi social et pastoral que représente la condition des mineurs migrants et réfugiés. Dans notre cśur retentissent à nouveau les paroles de Jésus: "J'étais un étranger et vous m'avez accueilli" (Mt 25, 35), ainsi que le commandement central qu'Il nous a laissé: aimer Dieu de tout notre cśur, de toute notre âme et de tout notre esprit, mais uni à l'amour du prochain (cf. Mt 22, 37-39). Cela nous conduit à considérer que chacune de nos interventions concrètes doit se nourrir avant tout de foi dans l'action de la grâce et de la Providence divine. De cette façon, l'accueil et la solidarité envers l'étranger, en particulier s'il s'agit d'enfants, devient également annonce de l'Evangile de la solidarité. L'Eglise le proclame lorsqu'elle ouvre ses bras et śuvre afin que soient respectés les droits des migrants et des réfugiés, en encourageant les responsables des nations, des organisations et des institutions internationales, afin qu'ils promeuvent des initiatives en leur faveur. Que la bienheureuse Vierge Marie veille maternellement sur tous et qu'elle nous aide à comprendre les difficultés de ceux qui sont loin de leur patrie. J'assure de ma prière tous ceux qui sont engagés dans le vaste monde des migrants et des réfugiés, et je donne de tout cśur ma Bénédiction apostolique. Du Vatican, le 16 octobre 2009 BENEDICTUS PP. XVI [01758-03.01] [Texte original: Italien]
# TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE Dear Brothers and Sisters, The celebration of the World Day of Migrants and Refugees once again gives me the opportunity to express the Church's constant concern for those who, in different ways, experience a life of emigration. This is a phenomenon which, as I wrote in the Encyclical Caritas in Veritate, upsets us due to the number of people involved and the social, economic, political, cultural and religious problems it raises on account of the dramatic challenges it poses to both national and international communities. The migrant is a human person who possesses fundamental, inalienable rights that must be respected by everyone and in every circumstance (cf. n. 62). This year's theme – "Minor migrants and refugees" – touches an aspect that Christians view with great attention, remembering the warning of Christ who at the Last Judgement will consider as directed to himself everything that has been done or denied "to one of the least of these" (cf. Mt 25:40, 45). And how can one fail to consider migrant and refugee minors as also being among the "least"? As a child, Jesus himself experienced migration for, as the Gospel recounts, in order to flee the threats of Herod, he had to seek refuge in Egypt together with Joseph and Mary (cf. Mt 2:14). While the Convention on the Rights of the Child clearly states that the best interests of the minor shall always be safeguarded (cf. Art. 3, 1), recognizing his or her fundamental human rights as equal to the rights of adults, unfortunately this does not always happen in practice. Although there is increasing public awareness of the need for immediate and incisive action to protect minors, nevertheless, many are left to themselves and, in various ways, face the risk of exploitation. My venerable Predecessor, John Paul II, voiced the dramatic situation in which they live in the Message he addressed to the Secretary General of the United Nations on 22 September 1990, on the occasion of the World Summit for Children. "I am a witness of the heart-breaking plight of millions of children on every continent. They are most vulnerable, because they are least able to make their voice heard" (L’Osservatore Romano, English edition, 1 October 1990, p. 13). I warmly hope that proper attention will be given to minor migrants who need a social environment that permits and fosters their physical, cultural, spiritual and moral development. Living in a foreign land without effective points of reference generates countless and sometimes serious hardships and difficulties for them, especially those deprived of the support of their family. A typical aspect of the migration of minors is the situation of children born in the host country or of those who do not live with their parents, who emigrated after their birth, but join them later. These adolescents belong to two cultures with all the advantages and problems attached to their dual background, a condition that can nevertheless offer them the opportunity to experience the wealth of an encounter between different cultural traditions. It is important that these young people be given the possibility of attending school and subsequently of being integrated into the world of work, and that their social integration be facilitated by appropriate educational and social structures. It should never be forgotten that adolescence constitutes a fundamental phase for the formation of human beings. A particular category of minors is that of refugees seeking asylum, who, for various reasons, are fleeing their own country, where they are not given adequate protection. Statistics show that their numbers are increasing. This is therefore a phenomenon that calls for careful evaluation and coordinated action by implementing appropriate measures of prevention, protection and welcome, as set forth in the Convention on the Rights of the Child (cf. Art. 22). I now turn in particular to parishes and to the many Catholic associations which, imbued with a spirit of faith and charity, take pains to meet the needs of these brothers and sisters of ours. While I express gratitude for all that is being done with great generosity, I would like to invite all Christians to become aware of the social and pastoral challenges posed by migrant and refugee minors. Jesus' words resound in our hearts: "I was a stranger and you welcomed me" (Mt 25:35), as, likewise, the central commandment he left us: to love God with all our heart, with all our soul and with all our mind, but together with love of neighbour (cf. Mt 22:37-39). This leads us to consider that any of our concrete interventions must first be nurtured by faith in the action of grace and divine Providence. In this way also hospitality and solidarity to strangers, especially if they are children, become a proclamation of the Gospel of solidarity. The Church proclaims this when she opens her arms and strives to have the rights of migrants and refugees respected, moving the leaders of Nations, and those in charge of international organizations and institutions to promote opportune initiatives for their support. May the Blessed Virgin Mary watch over us all and help us to understand the difficulties faced by those who are far from their homeland. I assure all those who are involved in the vast world of migrants and refugees of my prayers and cordially impart to them the Apostolic Blessing. From the Vatican, 16 October 2009 BENEDICTUS PP. XVI [01758-02.01] [Original text: Italian]
# TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA Liebe Brüder und Schwestern! Die Feier des Welttages der Migranten und Flüchtlinge bietet mir erneut die Gelegenheit, die ständige Fürsorge der Kirche gegenüber all denen zum Ausdruck zu bringen, die auf verschiedene Weise mit der Erfahrung der Migration konfrontiert sind. Es handelt sich dabei um ein Phänomen, das uns – wie ich in der Enzyklika Caritas in veritate geschrieben habe – erschüttert aufgrund der Menge der betroffenen Personen, aufgrund der sozialen, wirtschaftlichen, politischen, kulturellen und religiösen Probleme, die es aufwirft, und aufgrund der dramatischen Herausforderungen, vor die es die Nationen und die internationale Gemeinschaft stellt. Jeder Migrant ist eine menschliche Person, die als solche unveräußerliche Grundrechte besitzt, die von allen und in jeder Situation respektiert werden müssen (vgl. Nr. 62). Das diesjährige Thema: „Die minderjährigen Migranten und Flüchtlinge" berührt einen Aspekt, dem die Christen besondere Aufmerksamkeit widmen, eingedenk der mahnenden Worte Christi, der beim Jüngsten Gericht all das, was wir „für einen seiner geringsten Brüder" getan oder aber nicht getan haben, so beurteilen wird, als hätten wir es für ihn selbst getan (vgl. Mt 25,40.45). Und wie könnten wir denn in den minderjährigen Migranten und Flüchtlingen nicht unsere „geringsten Brüder" erkennen? Jesus hat als Kind persönlich die Erfahrung der Migration durchlebt, als er, wie es im Bericht des Evangeliums heißt, zusammen mit Josef und Maria nach Ägypten fliehen mußte, um den Drohungen des Herodes zu entkommen (vgl. Mt 2,14). Obwohl die Kinderrechtskonvention in aller Deutlichkeit hervorhebt, daß das Wohl des Kindes vorrangig zu berücksichtigen ist (vgl. Art. 3) und dem Kind in gleicher Weise wie einem Erwachsenen alle grundlegenden Rechte der Person zuerkannt werden müssen, ist dies in der Realität bedauerlicherweise nicht immer der Fall. Während nämlich in der öffentlichen Meinung das Bewußtsein dafür wächst, daß ein umfassendes und wirkungsvolles Handeln zum Schutz der Minderjährigen notwendig ist, sind in Wirklichkeit viele von ihnen sich selbst überlassen und laufen Gefahr, ausgebeutet zu werden. Diese dramatische Situation, in der sie sich befinden, hat mein verehrter Vorgänger Johannes Paul II. in der Botschaft angesprochen, die er am 22. September 1990 aus Anlaß des Weltgipfels der Kinder an den Generalsekretär der Vereinten Nationen richtete. „Ich bin Zeuge", so schrieb er, „für die herzzerreißenden Schreie von Millionen von Kindern auf jedem Kontinent. Sie sind am verwundbarsten, weil sie am wenigsten in der Lage sind, ihre Stimme zu Gehör zu bringen" (O.R. dt., Nr. 46, 16.11.1990, S. 15). Es ist mein aufrichtiger Wunsch, daß den minderjährigen Migranten die nötige Aufmerksamkeit entgegengebracht werde, denn sie brauchen ein soziales Umfeld, das ihre physische, kulturelle, geistliche und moralische Entwicklung ermöglicht und fördert. In einem fremden Land ohne feste Bezugspunkte aufzuwachsen bereitet vor allem denjenigen unter ihnen, die ohne die Unterstützung der Familie aufwachsen müssen, zahlreiche und mitunter massive Entbehrungen und Schwierigkeiten. Ein typischer Aspekt der Migration von Minderjährigen ist die Situation der in den jeweiligen Gastländern geborenen Kinder sowie derjenigen, die nicht mit den nach ihrer Geburt emigrierten Eltern zusammenleben, sondern erst zu einem späteren Zeitpunkt mit ihnen zusammenkommen. Diese Heranwachsenden gehören zwei Kulturen an und sind mit all den Vor- und Nachteilen konfrontiert, die mit dieser zweifachen Zugehörigkeit verbunden sind, obgleich ihnen dieser Lebensumstand auch die Gelegenheit geben kann, den Reichtum der Begegnung zwischen verschiedenen kulturellen Traditionen zu erfahren. Es ist wichtig, daß ihnen der Schulbesuch und die spätere Eingliederung in die Welt der Arbeit ermöglicht werden und sie durch angemessene Strukturen im sozialen Bereich und im Bildungswesen in die Gesellschaft integriert werden. Dabei darf nie vergessen werden, daß das Jugendalter eine grundlegende Etappe auf dem Bildungsweg des Menschen darstellt. Eine besondere Gruppe von Minderjährigen sind die asylsuchenden Flüchtlinge, die aus verschiedenen Gründen ihr Land, in dem sie nicht den nötigen Schutz erfahren, verlassen haben. Die Statistiken zeigen, daß ihre Zahl im Ansteigen begriffen ist. Es handelt sich also um ein Phänomen, das aufmerksam untersucht und mit koordinierten Aktionen angegangen werden muß. Anzuwenden sind dabei die geeigneten Maßnahmen zur Vorbeugung, zum Schutz und zur Aufnahme, die auch in der Kinderrechtskonvention vorgesehen sind (vgl. Art. 22). In besonderer Weise wende ich mich nun an die Pfarreien und die vielen katholischen Vereinigungen, die, beseelt vom Geist des Glaubens und der Liebe, große Anstrengungen unternehmen, um den Nöten dieser unserer Brüder und Schwestern abzuhelfen. Ich bringe meine Dankbarkeit zum Ausdruck für dieses mit beeindruckender Großherzigkeit geleistete Werk und möchte alle Christen einladen, sich der sozialen und pastoralen Herausforderung bewußt zu werden, vor die uns die Situation der minderjährigen Migranten und Flüchtlinge stellt. In unseren Herzen hallen die Worte Jesu wider: „Ich war fremd und obdachlos, und ihr habt mich aufgenommen" (Mt 25,35) sowie das grundlegende Gebot, das er uns hinterlassen hat: Gott mit ganzem Herzen, mit ganzer Seele und mit all unseren Gedanken zu lieben, was in untrennbarer Verbindung zum Gebot der Nächstenliebe steht (vgl. Mt 22,37-39). Diese Worte regen uns an, darüber nachzudenken, daß jede unserer konkreten Taten zuallererst vom Glauben an das Wirken der Gnade und der göttlichen Vorsehung erfüllt sein muß. Auf diese Weise wird auch die Gastfreundschaft und Solidarität gegenüber dem Fremden, vor allem wenn es sich bei ihnen um Kinder handelt, zur Verkündigung des Evangeliums der Solidarität. Die Kirche verkündet es, indem sie ihre Arme öffnet und sich dafür einsetzt, daß die Rechte der Migranten und Flüchtlinge respektiert werden, wobei sie die Verantwortlichen der Nationen, der internationalen Organisationen und Einrichtungen zur Schaffung geeigneter Initiativen zugunsten dieser Menschen aufruft. Die selige Jungfrau Maria wache über all diese Menschen und helfe uns, die Schwierigkeiten der Menschen, die fern von ihrer Heimat leben, zu verstehen. Ich versichere all jene, die zu dieser weiten Welt der Migranten und Flüchtlinge gehören, meines Gebets und erteile ihnen von Herzen meinen Apostolischen Segen. Aus dem Vatikan, 16. Oktober 2009 BENEDICTUS PP. XVI [01758-05.01] [Originalsprache: Italienisch]
# TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA Queridos hermanos y hermanas: La celebración de la Jornada Mundial del emigrante y del refugiado me ofrece nuevamente la ocasión para manifestar la solicitud constante de la Iglesia por los que viven, de distintas maneras, la experiencia de la emigración. Se trata de un fenómeno que, como escribí en la encíclica Caritas in veritate, impresiona por el número de personas implicadas, por las problemáticas sociales, económicas, políticas, culturales y religiosas que plantea, y por los desafíos dramáticos que supone para las comunidades nacionales y para la internacional. El emigrante es una persona humana con derechos fundamentales inalienables que todos deben respetar siempre (cf. n. 62). El tema de este año -"Los emigrantes y los refugiados menores de edad"- toca un aspecto al que los cristianos prestan gran atención, recordando la advertencia de Cristo, que en el juicio final considerará referido a Él mismo todo lo que se ha hecho o dejado de hacer "con uno sólo de estos más pequeños" (cf. Mt 25, 40-45). Y żcómo no considerar entre "los más pequeños" también a los emigrantes y los refugiados menores de edad? El propio Jesús de pequeño vivió la experiencia del emigrante porque, como narra el Evangelio, para huir de la amenaza de Herodes tuvo que refugiarse en Egipto junto con José y María (cf. Mt 2, 14). Si la Convención de los Derechos del Niño afirma con claridad que hay que salvaguardar siempre el interés del menor (cf. art. 3), al cual hay que reconocer los derechos fundamentales de la persona de la misma manera que se reconocen al adulto, lamentablemente en la realidad esto no siempre sucede. Aunque en la opinión pública crece la conciencia de la necesidad de una acción concreta e incisiva para la protección de los menores de edad, de hecho, muchos de ellos son abandonados y, de varias maneras, corren el riesgo de ser explotados. De la dramática condición en la que se encuentran se hizo intérprete mi venerado predecesor Juan Pablo II en el mensaje enviado el 22 de septiembre de 1990 al Secretario General de las Naciones Unidas con ocasión de la Cumbre Mundial para los Niños. "He sido testigo -escribió- de la desgarradora tragedia de millones de niños en los distintos continentes. Ellos son los más vulnerables porque son los que menos pueden hacer oír su voz" (L'Osservatore Romano, edición española, 14 de octubre de 1990, p. 11). Deseo de corazón que se dedique la debida atención a los emigrantes menores de edad, que necesitan un ambiente social que permita y favorezca su desarrollo físico, cultural, espiritual y moral. Vivir en un país extranjero sin puntos de referencia reales les genera innumerables trastornos y dificultades, a veces graves, especialmente a los que se ven privados del apoyo de su familia. Un aspecto típico de la emigración infantil es la situación de los chicos nacidos en los países de acogida o la de los hijos que no viven con sus padres, que emigraron después de su nacimiento, sino que se reúnen con ellos más tarde. Estos adolescentes forman parte de dos culturas, con las ventajas y las problemáticas ligadas a su doble pertenencia, una condición que sin embargo puede ofrecer la oportunidad de experimentar la riqueza del encuentro entre diferentes tradiciones culturales. Es importante que se les dé la posibilidad de acudir con regularidad a la escuela y de acceder posteriormente al mundo del trabajo, y que se facilite su integración social gracias a estructuras formativas y sociales oportunas. Nunca hay que olvidar que la adolescencia representa una etapa fundamental para la formación del ser humano. Una categoría especial de menores es la de los refugiados que piden asilo, huyendo por varias razones de su país, donde no reciben una protección adecuada. Las estadísticas revelan que su número está aumentando. Se trata, por tanto, de un fenómeno que hay que estudiar con atención y afrontar con acciones coordinadas, con medidas de prevención, protección y acogida adecuadas, de acuerdo con lo previsto en la Convención de los Derechos del Niño (cf. art. 22). Me dirijo ahora especialmente a las parroquias y a las numerosas asociaciones católicas que, animadas por espíritu de fe y de caridad, realizan grandes esfuerzos para salir al encuentro de las necesidades de estos hermanos y hermanas nuestros. A la vez que expreso mi gratitud por todo lo que se está haciendo con gran generosidad, quiero invitar a todos los cristianos a tomar conciencia del desafío social y pastoral que plantea la condición de los menores emigrantes y refugiados. Resuenan en nuestro corazón las palabras de Jesús: "Era forastero y me acogisteis" (Mt 25, 35); como también el mandamiento central que Él nos dejó: amar a Dios con todo el corazón, con toda el alma y con toda la mente, pero unido al amor al prójimo (cf. Mt 22, 37-39). Esto nos lleva a considerar que cada intervención concreta nuestra tiene que alimentarse ante todo de fe en la acción de la gracia y de la divina Providencia. De este modo, también la acogida y la solidaridad con el extranjero, especialmente si se trata de niños, se convierte en anuncio del Evangelio de la solidaridad. La Iglesia lo proclama cuando abre sus brazos y actúa para que se respeten los derechos de los emigrantes y los refugiados, estimulando a los responsables de las naciones, de los organismos y de las instituciones internacionales para que promuevan iniciativas oportunas en su apoyo. Que la Santísima Virgen María vele maternalmente sobre todos y nos ayude a comprender las dificultades de quienes están lejos de su patria. A cuantos tienen relación con el vasto mundo de los emigrantes y refugiados les aseguro mi oración e imparto de corazón la Bendición Apostólica. Vaticano, 16 de octubre de 2009 BENEDICTUS PP. XVI [01758-04.01] [Texto original: Italiano]
# TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE Queridos irmãos e irmãs A celebração do Dia Mundial do Migrante e do Refugiado oferece-me novamente a ocasião de manifestar a solicitude constante que a Igreja alimenta por aqueles que vivem, de vários modos, a experiência da emigração. Trata-se de um fenómeno que, como escrevi na Encíclica Caritas in veritate, impressiona pelo número de pessoas envolvidas, pelas problemáticas sociais, económicas, políticas, culturais e religiosas que levanta, pelos desafios dramáticos que apresenta às comunidades nacionais e internacional. O migrante é uma pessoa humana com direitos fundamentais inalienáveis que devem ser respeitados sempre e por todos (cf. n. 62). O tema deste ano, "Os migrantes e os refugiados menores", refere-se a um aspecto que os cristãos avaliam com grande atenção, recordando-se da admoestação de Cristo, que no juízo final considerará referido a Ele mesmo tudo o que é feito ou negado "a um só destes pequeninos" (cf. Mt 25, 40.45). E como não considerar entre os "pequeninos" também os migrantes e refugiados menores? O próprio Jesus, quando era criança, viveu a experiência do migrante porque, como narra o Evangelho, para fugir às ameaças de Herodes, teve que se refugiar no Egipto juntamente com José e Maria (cf. Mt 2, 14). Embora a Convenção dos Direitos da Criança afirme com clareza que deve ser sempre salvaguardado o interesse do menor (cf. art. 3), ao qual se devem reconhecer os direitos fundamentais da pessoa ao mesmo nível do adulto, infelizmente na realidade isto não acontece. Com efeito, enquanto aumenta na opinião pública a consciência da necessidade de uma acção pontual e incisiva em protecção dos menores, de facto muitos são abandonados e, de vários modos, encontram-se em perigo de exploração. Da condição dramática em que eles vivem fez-se intérprete o meu venerado Predecessor, João Paulo II, na mensagem enviada a 22 de Setembro de 1990 ao Secretário-Geral das Nações Unidas, por ocasião do Encontro Mundial para as Crianças. "Sou testemunha – ele escreveu – da condição lancinante de milhões de crianças de todos os continentes. Elas são mais vulneráveis, porque menos capazes de fazer ouvir a sua voz" (Insegnamenti XIII, 2, 1990, pág. 672). Formulo votos de coração para que se reserve a justa atenção aos migrantes menores, necessitados de um ambiente social que permita e favoreça o seu desenvolvimento físico, cultural, espiritual e moral. Viver num país estrangeiro sem pontos de referência efectivos cria-lhes, especialmente àqueles que estão desprovidos do apoio da família, inúmeros e por vezes graves incómodos e dificuldades. Um aspecto típico da migração de menores é constituído pela situação dos jovens nascidos nos países receptores, ou então por aquela dos filhos que não vivem com os pais emigrados depois do seu nascimento, mas que se reúnem a eles sucessivamente. Estes adolescentes fazem parte de duas culturas, com as vantagens e as problemáticas ligadas à sua dúplice pertença, condição esta que todavia pode oferecer a oportunidade de experimentar a riqueza do encontro entre diferentes tradições culturais. É importante que lhes seja oferecida a possibilidade da frequência escolar e da sucessiva inserção no mundo do trabalho, e que seja facilitada a integração social graças a oportunas estruturas formativas e sociais. Nunca se esqueça que a adolescência representa uma etapa fundamental para a formação do ser humano. Uma categoria particular de menores é a dos refugiados que pedem asilo, fugindo por vários motivos do próprio país, onde não recebem uma protecção adequada. As estatísticas revelam que o seu número está a aumentar. Por conseguinte, trata-se de um fenómeno que deve ser avaliado com atenção e enfrentado com acções coordenadas, com oportunas medidas de prevenção, de salvaguarda e de acolhimento, segundo quanto prevê também a própria Convenção dos Direitos da Criança (cf. art. 22). Dirijo-me agora particularmente às paróquias e às muitas associações católicas que, animadas por um espírito de fé e de caridade, envidam grandes esforços para ir ao encontro das necessidades destes nossos irmãos e irmãs. Enquanto exprimo gratidão por quanto se está a realizar com grande generosidade, gostaria de convidar todos os cristãos a tomar consciência do desafio social e pastoral que apresenta a condição dos menores migrantes e refugiados. Ressoam no nosso coração as palavras de Jesus: "Era peregrino e recolhestes-me" (Mt 25, 35), assim como o mandamento central que Ele nos deixou: amar a Deus com todo o coração, com toda a alma e com toda a mente, mas unido ao amor ao próximo (cf. Mt 22, 37-39). Isto leva-nos a considerar que cada uma das nossas intervenções concretas deve nutrir-se antes de tudo de fé na acção da graça e da Providência divina. De tal modo, também o acolhimento e a solidariedade para com o estrangeiro, especialmente se se trata de crianças, torna-se anúncio do Evangelho da solidariedade. A Igreja proclama-o, quando abre os seus braços e trabalha para que sejam respeitados os direitos dos migrantes e dos refugiados, estimulando os responsáveis das Nações, dos Organismos e das Instituições internacionais, a fim de que promovam iniciativas oportunas em seu benefício. Vele materna sobre todos a Bem-Aventurada Virgem Maria, e ajude-nos a compreender as dificuldades daqueles que estão distantes da própria pátria. A quantos estão empenhados no vasto mundo dos migrantes e refugiados, asseguro a minha oração e concedo de coração a Bênção Apostólica. Vaticano, 16 de Outubro de 2009. BENEDICTUS PP. XVI [01758-06.01] [Texto original: Italiano]
# TRADUZIONE IN LINGUA POLACCA Drodzy bracia i siostry! Obchody Dnia Migranta i Uchodźcy dostarczają mi kolejnej okazji, by wyrazić nieustanną troskę Kościoła o tych, którzy — na rozmaite sposoby — doświadczają losu migrantów. To zjawisko — jak napisałem w encyklice Caritas in veritate — “uderza ze względu na wielką liczbę objętych nim osób, z powodu problemów społecznych, ekonomicznych, politycznych, kulturowych i religijnych, jakie niesie, ze względu na dramatyczne wyzwania, jakie stawia przed społecznościami poszczególnych krajów i przed wspólnotą międzynarodową. (...) Emigrant jest osobą ludzką, która (...) ma niezbywalne i podstawowe prawa, które powinni szanować wszyscy w każdej sytuacji” (n. 62). Tegoroczny temat: “Małoletni migranci i uchodźcy”, zwraca uwagę na aspekt bardzo dla chrześcijan ważny, pamiętają bowiem o napomnieniu Chrystusa, który na Sądzie Ostatecznym odniesie do siebie wszystko, co zostało uczynione lub czego odmówiono “jednemu z tych najmniejszych” (por. Mt 25, 40. 45). A jak nie zaliczyć do owych “najmniejszych” także małoletnich migrantów i uchodźców? Samego Jezusa jako dziecko spotkał los migranta, jak bowiem opowiada Ewangelia, by uniknąć zagrożenia ze strony Heroda, musiał szukać schronienia w Egipcie razem z Józefem i Maryją (por. Mt 2, 14). Choć Konwencja o prawach dziecka wyraźnie stwierdza, że zawsze trzeba działać w interesie małoletniego (por. art. 3), któremu przysługują podstawowe prawa osoby na równi z dorosłym, w rzeczywistości niestety nie zawsze jest to przestrzegane. W istocie, podczas gdy opinia publiczna jest coraz bardziej świado ma, że konieczne są bezzwłoczne i skuteczne działania w obronie dzieci, faktycznie wiele z nich żyje w opuszczeniu i są narażone na różne sposoby na wykorzystywanie. O dramatycznej sytuacji, w jakiej przychodzi im żyć, pisał mój czcigodny poprzednik Jan Paweł II w przesłaniu skierowanym 22 września 1990 r. do sekretarza generalnego Organizacji Narodów Zjednoczonych z okazji Światowego Szczytu na rzecz Dzieci. “Jestem świadkiem — pisał — tragicznej sytuacji milionów dzieci na wszystkich kontynentach. Są one bardziej bezbronne, gdyż trudniej im dojść do głosu” (Insegnamenti XIII, 2, 1990, p. 672). Z całego serca pragnę, by małoletnim emigrantom poświęcano należytą uwagę, potrzebują oni bowiem środowiska społecznego, które umożliwia i wspiera ich rozwój fizyczny, kulturalny, duchowy i moralny. Życie w obcym kraju, bez konkretnych punktów odniesienia, stwarza im, zwłaszcza tym, którzy nie mają oparcia w rodzinie, niezliczone i niekiedy poważne problemy i trudności.Szczególny charakter migracji małoletnich wiąże się z sytuacją dzieci urodzonych w krajach udzielających gościny, czy też dzieci, które po urodzeniu nie mieszkają razem z rodzicami — emigrantami — lecz dołączają do nich później. Ta dorastająca młodzież należy do dwóch kultur, co oznacza korzyści, ale i problemy wynikające z podwójnej przynależności, jednakże może to być sposobnością, by doświadczyć bogactwa spotkania różnorodnych tradycji kulturowych. Ważne jest, by zapewnić im możliwość chodzenia do szkoły, a następnie dostęp do rynku pracy, oraz by odpowiednie struktury formacyjne i społeczne ułatwiły im integrację społeczną. Nie można nigdy zapominać, że wiek młodzieńczy to fundamentalny etap w kształtowaniu się istoty ludzkiej.Odrębną kategorią małoletnich są uchodźcy, którzy proszą o azyl, uciekając z różnych powodów z własnego kraju, gdzie nie mają zapewnionej należytej ochrony. Statystyki wykazują, że ich liczba rośnie. Temu zjawisku należy zatem uważnie się przyjrzeć i stawić czoło, podejmując skoordynowane działania, stosując odpowiednie środki zapobiegawcze, chroniąc małoletnich i udzielając im gościny, zgodnie z tym, co mówi Konwencja o prawach dziecka (por. art. 22).Zwracam się w tym miejscu w szczególności do parafii i do licznych stowarzyszeń katolickich, które w duchu wiary i miłości podejmują wielkie wysiłki, by zaradzić potrzebom tych naszych braci i sióstr. Wyrażając wdzięczność za wszystko, co z ogromną wielkodusznością jest robione, chciałbym zachęcić wszystkich chrześcijan do uzmysłowienia sobie, że sytuacja małoletnich migrantów i uchodźców stanowi społeczne i duszpasterskie wyzwanie. W naszych sercach rozbrzmiewają słowa Jezusa: “Byłem przybyszem, a przyjęliście Mnie” (Mt 25, 35), a także główne przykazanie, jakie On nam dał: miłowania Boga całym sercem, całą duszą i całym umysłem, ale w połączeniu z miłowaniem bliźniego (por. Mt 22, 37-39). Dlatego uważamy, że każdym naszym konkretnym czynem winna powodować przede wszystkim wiara w działanie łaski i opatrzności Bożej. Tym samym również gościnność w stosunku do obcokrajowca i solidarność z nim, zwłaszcza w przypadku dzieci, staje się głoszeniem ewangelii solidarności. Kościół ją głosi, gdy otwiera ramiona i zabiega o respektowanie praw migrantów i uchodźców, nakłaniając rządzących krajami i kierujących organizacjami oraz międzynarodowymi instytucjami do ich wspierania poprzez podejmowanie odpowiednich inicjatyw.Niech wszystkich otacza matczyną opieką Najświętsza Maryja Panna i niech nam pomaga zrozumieć trudności tych, którzy przebywają z dala od ojczyzny. Wszystkich, którzy tworzą rozległy świat migrantów i uchodźców, zapewniam o modlitwie i z serca udzielam im Apostolskiego Błogosławieństwa. Watykan, 16 października 2009 r. BENEDICTUS PP. XVI [01758-09.01] [Testo originale: Italiano]
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BOLLETTINO SALA STAMPA VATICANA
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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA 96a GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO (17 GENNAIO 2010) , 27.11.2009
# TESTO IN LINGUA ITALIANA
# TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE
# TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE
# TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA
# TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA
# TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE
# TRADUZIONE IN LINGUA POLACCA
I migranti e i rifugiati minorenni: questo il tema scelto dal Santo Padre Benedetto XVI per la 96a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che sarà celebrata domenica 17 gennaio 2010.
Di seguito pubblichiamo il testo del Messaggio del Santo Padre per la prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato:
# TESTO IN LINGUA ITALIANA
Cari fratelli e sorelle,
la celebrazione della Giornata del Migrante e del Rifugiato mi offre nuovamente l'occasione di manifestare la costante sollecitudine che la Chiesa nutre verso coloro che vivono, in vari modi, l'esperienza dell'emigrazione. Si tratta di un fenomeno che, come ho scritto nell'Enciclica Caritas in veritate, impressiona per il numero di persone coinvolte, per le problematiche sociali, economiche, politiche, culturali e religiose che solleva, per le sfide drammatiche che pone alle comunità nazionali e a quella internazionale. Il migrante è una persona umana con diritti fondamentali inalienabili da rispettare sempre e da tutti (cfr n. 62). Il tema di quest'anno - "I migranti e i rifugiati minorenni" tocca un aspetto che i cristiani valutano con grande attenzione, memori del monito di Cristo, il quale nel giudizio finale considererà riferito a Lui stesso tutto ciò che è stato fatto o negato "a uno solo di questi più piccoli" (cfr Mt 25, 40.45). E come non considerare tra "i più piccoli" anche i minori migranti e rifugiati? Gesù stesso da bambino ha vissuto l'esperienza del migrante perché, come narra il Vangelo, per sfuggire alle minacce di Erode dovette rifugiarsi in Egitto insieme a Giuseppe e Maria (cfr Mt 2,14).
Se la Convenzione dei Diritti del Bambino afferma con chiarezza che va sempre salvaguardato l'interesse del minore (cfr art. 3), al quale vanno riconosciuti i diritti fondamentali della persona al pari dell'adulto, purtroppo nella realtà questo non sempre avviene. Infatti, mentre cresce nell'opinione pubblica la consapevolezza della necessità di un'azione puntuale e incisiva a protezione dei minori, di fatto tanti sono lasciati in abbandono e, in vari modi, si ritrovano a rischio di sfruttamento. Della drammatica condizione in cui essi versano, si è fatto interprete il mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II nel messaggio inviato il 22 settembre del 1990 al Segretario Generale delle Nazioni Unite, in occasione del Vertice Mondiale per i Bambini. "Sono testimone egli scrisse - della straziante condizione di milioni di bambini di ogni continente. Essi sono più vulnerabili perché meno capaci di far sentire la loro voce" (Insegnamenti XIII, 2, 1990, p. 672). Auspico di cuore che si riservi la giusta attenzione ai migranti minorenni, bisognosi di un ambiente sociale che consenta e favorisca il loro sviluppo fisico, culturale, spirituale e morale. Vivere in un paese straniero senza effettivi punti di riferimento crea ad essi, specialmente a quelli privi dell'appoggio della famiglia, innumerevoli e talora gravi disagi e difficoltà.
Un aspetto tipico della migrazione minorile è costituito dalla situazione dei ragazzi nati nei paesi ospitanti oppure da quella dei figli che non vivono con i genitori emigrati dopo la loro nascita, ma li raggiungono successivamente. Questi adolescenti fanno parte di due culture con i vantaggi e le problematiche connesse alla loro duplice appartenenza, condizione questa che tuttavia può offrire l'opportunità di sperimentare la ricchezza dell'incontro tra differenti tradizioni culturali. È importante che ad essi sia data la possibilità della frequenza scolastica e del successivo inserimento nel mondo del lavoro e che ne vada facilitata l'integrazione sociale grazie a opportune strutture formative e sociali. Non si dimentichi mai che l'adolescenza rappresenta una tappa fondamentale per la formazione dell'essere umano.
Una particolare categoria di minori è quella dei rifugiati che chiedono asilo, fuggendo per varie ragioni dal proprio paese, dove non ricevono adeguata protezione. Le statistiche rivelano che il loro numero è in aumento. Si tratta dunque di un fenomeno da valutare con attenzione e da affrontare con azioni coordinate, con misure di prevenzione, di protezione e di accoglienza adatte, secondo quanto prevede anche la stessa Convenzione dei Diritti del Bambino (cfr art. 22).
Mi rivolgo ora particolarmente alle parrocchie e alle molte associazioni cattoliche che, animate da spirito di fede e di carità, compiono grandi sforzi per venire incontro alle necessità di questi nostri fratelli e sorelle. Mentre esprimo gratitudine per quanto si sta facendo con grande generosità, vorrei invitare tutti i cristiani a prendere consapevolezza della sfida sociale e pastorale che pone la condizione dei minori migranti e rifugiati. Risuonano nel nostro cuore le parole di Gesù: "Ero forestiero e mi avete ospitato" (Mt 25,35), come pure il comandamento centrale che Egli ci ha lasciato: amare Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente, ma unito all'amore al prossimo (cfr Mt 22,37-39). Questo ci porta a considerare che ogni nostro concreto intervento deve nutrirsi prima di tutto di fede nell'azione della grazia e della Provvidenza divina. In tal modo anche l'accoglienza e la solidarietà verso lo straniero, specialmente se si tratta di bambini, diviene annuncio del Vangelo della solidarietà. La Chiesa Io proclama quando apre le sue braccia e opera perché siano rispettati i diritti dei migranti e dei rifugiati, stimolando i responsabili delle Nazioni, degli Organismi e delle istituzioni internazionali perché promuovano opportune iniziative a loro sostegno. Vegli su tutti materna la Beata Vergine Maria e ci aiuti a comprendere le difficoltà di quanti sono lontani dalla propria patria. A quanti sono coinvolti ne vasto mondo dei migranti e rifugiati assicuro la mia preghiera e imparto di cuore la Benedizione Apostolica.
Dal Vaticano, 16 ottobre 2009
BENEDICTUS PP. XVI
[01758-01.01] [Testo originale: Italiano]
# TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE
Chers frères et sśurs,
La célébration de la Journée mondiale du migrant et du réfugié m'offre à nouveau l'occasion de manifester la sollicitude constante que l'Eglise nourrit à l'égard de ceux qui vivent, de différentes façons, l'expérience de l’émigration. Il s'agit d'un phénomène qui, comme je l'ai écrit dans l'encyclique Caritas in veritate, impressionne en raison du nombre de personnes concernées, des problématiques sociales, économiques, politiques, culturelles et religieuses qu'il soulève, des défis dramatiques qu'il présente aux communautés nationales et à celle internationale. Le migrant est une personne humaine avec des droits fondamentaux inaliénables, qui doivent toujours être respectés par tous (cf. n. 62). Le thème de cette année - "Les migrants et les réfugiés mineurs" - touche un aspect que les chrétiens considèrent avec une profonde attention, se souvenant de l'avertissement du Christ, qui, lors du jugement dernier, considérera comme se référant à lui tout ce qui a été fait ou nié "à un seul de ces plus petits" (cf. Mt 25, 40.45). Et comment ne pas considérer parmi les "plus petits" également les mineurs migrants et réfugiés? Jésus lui-même, lorsqu'il était enfant, a vécu l'expérience du migrant car, comme le rapporte l'Evangile, pour fuir aux menaces d'Hérode, il dut se réfugier en Egypte avec Joseph et Marie (cf. Mt 2, 14).
Si la Convention des droits de l'enfant affirme clairement qu'il faut toujours protéger l'intérêt du mineur (cf. art. 3), auquel doivent être reconnus les droits fondamentaux de la personne au même titre que l'adulte, malheureusement, dans la réalité, cela n'est pas toujours le cas. En effet, tandis que croît dans l'opinion publique la conscience de la nécessité d'une action ponctuelle et incisive pour protéger les mineurs, dans les faits, un grand nombre d'entre eux sont laissés à l'abandon, et se retrouvent de diverses façons exposés au risque de l'exploitation. Mon vénéré prédécesseur Jean-Paul II s'est fait l'interprète de la condition dramatique dans laquelle ils se trouvent, dans le message envoyé le 22 septembre 1990 au secrétaire général des Nations unies, à l'occasion du Sommet mondial pour les Enfants. "Je suis témoin - écrivit-il - de la condition bouleversante de millions d'enfants dans tous les continents. Ils sont très vulnérables parce qu'ils sont les moins capables de faire entendre leur voix" (Insegnamenti, XIII, 1990, p. 672). Je souhaite de tout cśur que l'on réserve la juste attention aux migrants mineurs, qui ont besoin d'un milieu social qui permette et favorise leur développement physique, culturel, spirituel et moral. Vivre dans un pays étranger sans points de référence effectifs leur crée, en particulier à ceux qui sont privés du soutien de la famille, d'innombrables et parfois graves problèmes et difficultés.
Un aspect propre à la migration des mineurs est constitué par la situation des jeunes nés dans les pays d'accueil ou de celle des enfants qui ne vivent pas avec leurs parents émigrés après leur naissance, mais qui les rejoignent par la suite. Ces adolescents font partie de deux cultures avec les avantages et les problématiques liés à leur double appartenance, une condition qui offre toutefois la possibilité de faire l'expérience de la richesse de la rencontre entre différentes traditions culturelles. Il est important qu'il leur soit donnée la possibilité de fréquenter l'école et de s'insérer ensuite dans le monde du travail, et que l'on facilite leur intégration sociale grâce à des structures éducatives et sociales adéquates. Il ne faut jamais oublier que l'adolescence représente une étape fondamentale pour la formation de l'être humain.
Une catégorie particulière de mineurs est celle des réfugiés qui demandent l'asile, fuyant pour diverses raisons leur pays, où ils ne reçoivent pas de protection adéquate. Les statistiques révèlent que leur nombre est en augmentation. Il s'agit donc d'un phénomène qu'il faut étudier avec attention et affronter à travers des actions coordonnées, des mesures de prévention, de protection et d'accueil appropriées, selon ce que prévoit également la Convention des droits de l'Enfant elle-même (cf. art. 22).
Je m'adresse à présent en particulier aux paroisses et aux nombreuses associations catholiques qui, animées par un esprit de foi et de charité, accomplissent de grands efforts pour répondre aux nécessités de nos frères et sśurs. Tandis que j'exprime ma gratitude pour ce qui est accompli avec une grande générosité, je voudrais inviter tous les chrétiens à prendre conscience du défi social et pastoral que représente la condition des mineurs migrants et réfugiés. Dans notre cśur retentissent à nouveau les paroles de Jésus: "J'étais un étranger et vous m'avez accueilli" (Mt 25, 35), ainsi que le commandement central qu'Il nous a laissé: aimer Dieu de tout notre cśur, de toute notre âme et de tout notre esprit, mais uni à l'amour du prochain (cf. Mt 22, 37-39). Cela nous conduit à considérer que chacune de nos interventions concrètes doit se nourrir avant tout de foi dans l'action de la grâce et de la Providence divine. De cette façon, l'accueil et la solidarité envers l'étranger, en particulier s'il s'agit d'enfants, devient également annonce de l'Evangile de la solidarité. L'Eglise le proclame lorsqu'elle ouvre ses bras et śuvre afin que soient respectés les droits des migrants et des réfugiés, en encourageant les responsables des nations, des organisations et des institutions internationales, afin qu'ils promeuvent des initiatives en leur faveur. Que la bienheureuse Vierge Marie veille maternellement sur tous et qu'elle nous aide à comprendre les difficultés de ceux qui sont loin de leur patrie. J'assure de ma prière tous ceux qui sont engagés dans le vaste monde des migrants et des réfugiés, et je donne de tout cśur ma Bénédiction apostolique.
Du Vatican, le 16 octobre 2009
BENEDICTUS PP. XVI
[01758-03.01] [Texte original: Italien]
# TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE
Dear Brothers and Sisters,
The celebration of the World Day of Migrants and Refugees once again gives me the opportunity to express the Church's constant concern for those who, in different ways, experience a life of emigration. This is a phenomenon which, as I wrote in the Encyclical Caritas in Veritate, upsets us due to the number of people involved and the social, economic, political, cultural and religious problems it raises on account of the dramatic challenges it poses to both national and international communities. The migrant is a human person who possesses fundamental, inalienable rights that must be respected by everyone and in every circumstance (cf. n. 62).
This year's theme – "Minor migrants and refugees" – touches an aspect that Christians view with great attention, remembering the warning of Christ who at the Last Judgement will consider as directed to himself everything that has been done or denied "to one of the least of these" (cf. Mt 25:40, 45). And how can one fail to consider migrant and refugee minors as also being among the "least"? As a child, Jesus himself experienced migration for, as the Gospel recounts, in order to flee the threats of Herod, he had to seek refuge in Egypt together with Joseph and Mary (cf. Mt 2:14).
While the Convention on the Rights of the Child clearly states that the best interests of the minor shall always be safeguarded (cf. Art. 3, 1), recognizing his or her fundamental human rights as equal to the rights of adults, unfortunately this does not always happen in practice.
Although there is increasing public awareness of the need for immediate and incisive action to protect minors, nevertheless, many are left to themselves and, in various ways, face the risk of exploitation. My venerable Predecessor, John Paul II, voiced the dramatic situation in which they live in the Message he addressed to the Secretary General of the United Nations on 22 September 1990, on the occasion of the World Summit for Children.
"I am a witness of the heart-breaking plight of millions of children on every continent. They are most vulnerable, because they are least able to make their voice heard" (L’Osservatore Romano, English edition, 1 October 1990, p. 13). I warmly hope that proper attention will be given to minor migrants who need a social environment that permits and fosters their physical, cultural, spiritual and moral development. Living in a foreign land without effective points of reference generates countless and sometimes serious hardships and difficulties for them, especially those deprived of the support of their family.
A typical aspect of the migration of minors is the situation of children born in the host country or of those who do not live with their parents, who emigrated after their birth, but join them later. These adolescents belong to two cultures with all the advantages and problems attached to their dual background, a condition that can nevertheless offer them the opportunity to experience the wealth of an encounter between different cultural traditions. It is important that these young people be given the possibility of attending school and subsequently of being integrated into the world of work, and that their social integration be facilitated by appropriate educational and social structures. It should never be forgotten that adolescence constitutes a fundamental phase for the formation of human beings.
A particular category of minors is that of refugees seeking asylum, who, for various reasons, are fleeing their own country, where they are not given adequate protection. Statistics show that their numbers are increasing. This is therefore a phenomenon that calls for careful evaluation and coordinated action by implementing appropriate measures of prevention, protection and welcome, as set forth in the Convention on the Rights of the Child (cf. Art. 22).
I now turn in particular to parishes and to the many Catholic associations which, imbued with a spirit of faith and charity, take pains to meet the needs of these brothers and sisters of ours. While I express gratitude for all that is being done with great generosity, I would like to invite all Christians to become aware of the social and pastoral challenges posed by migrant and refugee minors.
Jesus' words resound in our hearts: "I was a stranger and you welcomed me" (Mt 25:35), as, likewise, the central commandment he left us: to love God with all our heart, with all our soul and with all our mind, but together with love of neighbour (cf. Mt 22:37-39).
This leads us to consider that any of our concrete interventions must first be nurtured by faith in the action of grace and divine Providence. In this way also hospitality and solidarity to strangers, especially if they are children, become a proclamation of the Gospel of solidarity. The Church proclaims this when she opens her arms and strives to have the rights of migrants and refugees respected, moving the leaders of Nations, and those in charge of international organizations and institutions to promote opportune initiatives for their support.
May the Blessed Virgin Mary watch over us all and help us to understand the difficulties faced by those who are far from their homeland. I assure all those who are involved in the vast world of migrants and refugees of my prayers and cordially impart to them the Apostolic Blessing.
From the Vatican, 16 October 2009
BENEDICTUS PP. XVI
[01758-02.01] [Original text: Italian]
# TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA
Liebe Brüder und Schwestern!
Die Feier des Welttages der Migranten und Flüchtlinge bietet mir erneut die Gelegenheit, die ständige Fürsorge der Kirche gegenüber all denen zum Ausdruck zu bringen, die auf verschiedene Weise mit der Erfahrung der Migration konfrontiert sind. Es handelt sich dabei um ein Phänomen, das uns – wie ich in der Enzyklika Caritas in veritate geschrieben habe – erschüttert aufgrund der Menge der betroffenen Personen, aufgrund der sozialen, wirtschaftlichen, politischen, kulturellen und religiösen Probleme, die es aufwirft, und aufgrund der dramatischen Herausforderungen, vor die es die Nationen und die internationale Gemeinschaft stellt. Jeder Migrant ist eine menschliche Person, die als solche unveräußerliche Grundrechte besitzt, die von allen und in jeder Situation respektiert werden müssen (vgl. Nr. 62). Das diesjährige Thema: „Die minderjährigen Migranten und Flüchtlinge" berührt einen Aspekt, dem die Christen besondere Aufmerksamkeit widmen, eingedenk der mahnenden Worte Christi, der beim Jüngsten Gericht all das, was wir „für einen seiner geringsten Brüder" getan oder aber nicht getan haben, so beurteilen wird, als hätten wir es für ihn selbst getan (vgl. Mt 25,40.45). Und wie könnten wir denn in den minderjährigen Migranten und Flüchtlingen nicht unsere „geringsten Brüder" erkennen? Jesus hat als Kind persönlich die Erfahrung der Migration durchlebt, als er, wie es im Bericht des Evangeliums heißt, zusammen mit Josef und Maria nach Ägypten fliehen mußte, um den Drohungen des Herodes zu entkommen (vgl. Mt 2,14).
Obwohl die Kinderrechtskonvention in aller Deutlichkeit hervorhebt, daß das Wohl des Kindes vorrangig zu berücksichtigen ist (vgl. Art. 3) und dem Kind in gleicher Weise wie einem Erwachsenen alle grundlegenden Rechte der Person zuerkannt werden müssen, ist dies in der Realität bedauerlicherweise nicht immer der Fall. Während nämlich in der öffentlichen Meinung das Bewußtsein dafür wächst, daß ein umfassendes und wirkungsvolles Handeln zum Schutz der Minderjährigen notwendig ist, sind in Wirklichkeit viele von ihnen sich selbst überlassen und laufen Gefahr, ausgebeutet zu werden. Diese dramatische Situation, in der sie sich befinden, hat mein verehrter Vorgänger Johannes Paul II. in der Botschaft angesprochen, die er am 22. September 1990 aus Anlaß des Weltgipfels der Kinder an den Generalsekretär der Vereinten Nationen richtete. „Ich bin Zeuge", so schrieb er, „für die herzzerreißenden Schreie von Millionen von Kindern auf jedem Kontinent. Sie sind am verwundbarsten, weil sie am wenigsten in der Lage sind, ihre Stimme zu Gehör zu bringen" (O.R. dt., Nr. 46, 16.11.1990, S. 15). Es ist mein aufrichtiger Wunsch, daß den minderjährigen Migranten die nötige Aufmerksamkeit entgegengebracht werde, denn sie brauchen ein soziales Umfeld, das ihre physische, kulturelle, geistliche und moralische Entwicklung ermöglicht und fördert. In einem fremden Land ohne feste Bezugspunkte aufzuwachsen bereitet vor allem denjenigen unter ihnen, die ohne die Unterstützung der Familie aufwachsen müssen, zahlreiche und mitunter massive Entbehrungen und Schwierigkeiten.
Ein typischer Aspekt der Migration von Minderjährigen ist die Situation der in den jeweiligen Gastländern geborenen Kinder sowie derjenigen, die nicht mit den nach ihrer Geburt emigrierten Eltern zusammenleben, sondern erst zu einem späteren Zeitpunkt mit ihnen zusammenkommen. Diese Heranwachsenden gehören zwei Kulturen an und sind mit all den Vor- und Nachteilen konfrontiert, die mit dieser zweifachen Zugehörigkeit verbunden sind, obgleich ihnen dieser Lebensumstand auch die Gelegenheit geben kann, den Reichtum der Begegnung zwischen verschiedenen kulturellen Traditionen zu erfahren. Es ist wichtig, daß ihnen der Schulbesuch und die spätere Eingliederung in die Welt der Arbeit ermöglicht werden und sie durch angemessene Strukturen im sozialen Bereich und im Bildungswesen in die Gesellschaft integriert werden. Dabei darf nie vergessen werden, daß das Jugendalter eine grundlegende Etappe auf dem Bildungsweg des Menschen darstellt.
Eine besondere Gruppe von Minderjährigen sind die asylsuchenden Flüchtlinge, die aus verschiedenen Gründen ihr Land, in dem sie nicht den nötigen Schutz erfahren, verlassen haben. Die Statistiken zeigen, daß ihre Zahl im Ansteigen begriffen ist. Es handelt sich also um ein Phänomen, das aufmerksam untersucht und mit koordinierten Aktionen angegangen werden muß. Anzuwenden sind dabei die geeigneten Maßnahmen zur Vorbeugung, zum Schutz und zur Aufnahme, die auch in der Kinderrechtskonvention vorgesehen sind (vgl. Art. 22).
In besonderer Weise wende ich mich nun an die Pfarreien und die vielen katholischen Vereinigungen, die, beseelt vom Geist des Glaubens und der Liebe, große Anstrengungen unternehmen, um den Nöten dieser unserer Brüder und Schwestern abzuhelfen. Ich bringe meine Dankbarkeit zum Ausdruck für dieses mit beeindruckender Großherzigkeit geleistete Werk und möchte alle Christen einladen, sich der sozialen und pastoralen Herausforderung bewußt zu werden, vor die uns die Situation der minderjährigen Migranten und Flüchtlinge stellt. In unseren Herzen hallen die Worte Jesu wider: „Ich war fremd und obdachlos, und ihr habt mich aufgenommen" (Mt 25,35) sowie das grundlegende Gebot, das er uns hinterlassen hat: Gott mit ganzem Herzen, mit ganzer Seele und mit all unseren Gedanken zu lieben, was in untrennbarer Verbindung zum Gebot der Nächstenliebe steht (vgl. Mt 22,37-39). Diese Worte regen uns an, darüber nachzudenken, daß jede unserer konkreten Taten zuallererst vom Glauben an das Wirken der Gnade und der göttlichen Vorsehung erfüllt sein muß. Auf diese Weise wird auch die Gastfreundschaft und Solidarität gegenüber dem Fremden, vor allem wenn es sich bei ihnen um Kinder handelt, zur Verkündigung des Evangeliums der Solidarität. Die Kirche verkündet es, indem sie ihre Arme öffnet und sich dafür einsetzt, daß die Rechte der Migranten und Flüchtlinge respektiert werden, wobei sie die Verantwortlichen der Nationen, der internationalen Organisationen und Einrichtungen zur Schaffung geeigneter Initiativen zugunsten dieser Menschen aufruft. Die selige Jungfrau Maria wache über all diese Menschen und helfe uns, die Schwierigkeiten der Menschen, die fern von ihrer Heimat leben, zu verstehen. Ich versichere all jene, die zu dieser weiten Welt der Migranten und Flüchtlinge gehören, meines Gebets und erteile ihnen von Herzen meinen Apostolischen Segen.
Aus dem Vatikan, 16. Oktober 2009
BENEDICTUS PP. XVI
[01758-05.01] [Originalsprache: Italienisch]
# TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA
Queridos hermanos y hermanas:
La celebración de la Jornada Mundial del emigrante y del refugiado me ofrece nuevamente la ocasión para manifestar la solicitud constante de la Iglesia por los que viven, de distintas maneras, la experiencia de la emigración. Se trata de un fenómeno que, como escribí en la encíclica Caritas in veritate, impresiona por el número de personas implicadas, por las problemáticas sociales, económicas, políticas, culturales y religiosas que plantea, y por los desafíos dramáticos que supone para las comunidades nacionales y para la internacional. El emigrante es una persona humana con derechos fundamentales inalienables que todos deben respetar siempre (cf. n. 62). El tema de este año -"Los emigrantes y los refugiados menores de edad"- toca un aspecto al que los cristianos prestan gran atención, recordando la advertencia de Cristo, que en el juicio final considerará referido a Él mismo todo lo que se ha hecho o dejado de hacer "con uno sólo de estos más pequeños" (cf. Mt 25, 40-45). Y żcómo no considerar entre "los más pequeños" también a los emigrantes y los refugiados menores de edad? El propio Jesús de pequeño vivió la experiencia del emigrante porque, como narra el Evangelio, para huir de la amenaza de Herodes tuvo que refugiarse en Egipto junto con José y María (cf. Mt 2, 14).
Si la Convención de los Derechos del Niño afirma con claridad que hay que salvaguardar siempre el interés del menor (cf. art. 3), al cual hay que reconocer los derechos fundamentales de la persona de la misma manera que se reconocen al adulto, lamentablemente en la realidad esto no siempre sucede. Aunque en la opinión pública crece la conciencia de la necesidad de una acción concreta e incisiva para la protección de los menores de edad, de hecho, muchos de ellos son abandonados y, de varias maneras, corren el riesgo de ser explotados. De la dramática condición en la que se encuentran se hizo intérprete mi venerado predecesor Juan Pablo II en el mensaje enviado el 22 de septiembre de 1990 al Secretario General de las Naciones Unidas con ocasión de la Cumbre Mundial para los Niños. "He sido testigo -escribió- de la desgarradora tragedia de millones de niños en los distintos continentes. Ellos son los más vulnerables porque son los que menos pueden hacer oír su voz" (L'Osservatore Romano, edición española, 14 de octubre de 1990, p. 11). Deseo de corazón que se dedique la debida atención a los emigrantes menores de edad, que necesitan un ambiente social que permita y favorezca su desarrollo físico, cultural, espiritual y moral. Vivir en un país extranjero sin puntos de referencia reales les genera innumerables trastornos y dificultades, a veces graves, especialmente a los que se ven privados del apoyo de su familia.
Un aspecto típico de la emigración infantil es la situación de los chicos nacidos en los países de acogida o la de los hijos que no viven con sus padres, que emigraron después de su nacimiento, sino que se reúnen con ellos más tarde. Estos adolescentes forman parte de dos culturas, con las ventajas y las problemáticas ligadas a su doble pertenencia, una condición que sin embargo puede ofrecer la oportunidad de experimentar la riqueza del encuentro entre diferentes tradiciones culturales. Es importante que se les dé la posibilidad de acudir con regularidad a la escuela y de acceder posteriormente al mundo del trabajo, y que se facilite su integración social gracias a estructuras formativas y sociales oportunas. Nunca hay que olvidar que la adolescencia representa una etapa fundamental para la formación del ser humano.
Una categoría especial de menores es la de los refugiados que piden asilo, huyendo por varias razones de su país, donde no reciben una protección adecuada. Las estadísticas revelan que su número está aumentando. Se trata, por tanto, de un fenómeno que hay que estudiar con atención y afrontar con acciones coordinadas, con medidas de prevención, protección y acogida adecuadas, de acuerdo con lo previsto en la Convención de los Derechos del Niño (cf. art. 22).
Me dirijo ahora especialmente a las parroquias y a las numerosas asociaciones católicas que, animadas por espíritu de fe y de caridad, realizan grandes esfuerzos para salir al encuentro de las necesidades de estos hermanos y hermanas nuestros. A la vez que expreso mi gratitud por todo lo que se está haciendo con gran generosidad, quiero invitar a todos los cristianos a tomar conciencia del desafío social y pastoral que plantea la condición de los menores emigrantes y refugiados. Resuenan en nuestro corazón las palabras de Jesús: "Era forastero y me acogisteis" (Mt 25, 35); como también el mandamiento central que Él nos dejó: amar a Dios con todo el corazón, con toda el alma y con toda la mente, pero unido al amor al prójimo (cf. Mt 22, 37-39). Esto nos lleva a considerar que cada intervención concreta nuestra tiene que alimentarse ante todo de fe en la acción de la gracia y de la divina Providencia. De este modo, también la acogida y la solidaridad con el extranjero, especialmente si se trata de niños, se convierte en anuncio del Evangelio de la solidaridad. La Iglesia lo proclama cuando abre sus brazos y actúa para que se respeten los derechos de los emigrantes y los refugiados, estimulando a los responsables de las naciones, de los organismos y de las instituciones internacionales para que promuevan iniciativas oportunas en su apoyo. Que la Santísima Virgen María vele maternalmente sobre todos y nos ayude a comprender las dificultades de quienes están lejos de su patria. A cuantos tienen relación con el vasto mundo de los emigrantes y refugiados les aseguro mi oración e imparto de corazón la Bendición Apostólica.
Vaticano, 16 de octubre de 2009
BENEDICTUS PP. XVI
[01758-04.01] [Texto original: Italiano]
# TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE
Queridos irmãos e irmãs
A celebração do Dia Mundial do Migrante e do Refugiado oferece-me novamente a ocasião de manifestar a solicitude constante que a Igreja alimenta por aqueles que vivem, de vários modos, a experiência da emigração. Trata-se de um fenómeno que, como escrevi na Encíclica Caritas in veritate, impressiona pelo número de pessoas envolvidas, pelas problemáticas sociais, económicas, políticas, culturais e religiosas que levanta, pelos desafios dramáticos que apresenta às comunidades nacionais e internacional. O migrante é uma pessoa humana com direitos fundamentais inalienáveis que devem ser respeitados sempre e por todos (cf. n. 62). O tema deste ano, "Os migrantes e os refugiados menores", refere-se a um aspecto que os cristãos avaliam com grande atenção, recordando-se da admoestação de Cristo, que no juízo final considerará referido a Ele mesmo tudo o que é feito ou negado "a um só destes pequeninos" (cf. Mt 25, 40.45). E como não considerar entre os "pequeninos" também os migrantes e refugiados menores? O próprio Jesus, quando era criança, viveu a experiência do migrante porque, como narra o Evangelho, para fugir às ameaças de Herodes, teve que se refugiar no Egipto juntamente com José e Maria (cf. Mt 2, 14).
Embora a Convenção dos Direitos da Criança afirme com clareza que deve ser sempre salvaguardado o interesse do menor (cf. art. 3), ao qual se devem reconhecer os direitos fundamentais da pessoa ao mesmo nível do adulto, infelizmente na realidade isto não acontece. Com efeito, enquanto aumenta na opinião pública a consciência da necessidade de uma acção pontual e incisiva em protecção dos menores, de facto muitos são abandonados e, de vários modos, encontram-se em perigo de exploração. Da condição dramática em que eles vivem fez-se intérprete o meu venerado Predecessor, João Paulo II, na mensagem enviada a 22 de Setembro de 1990 ao Secretário-Geral das Nações Unidas, por ocasião do Encontro Mundial para as Crianças. "Sou testemunha – ele escreveu – da condição lancinante de milhões de crianças de todos os continentes. Elas são mais vulneráveis, porque menos capazes de fazer ouvir a sua voz" (Insegnamenti XIII, 2, 1990, pág. 672). Formulo votos de coração para que se reserve a justa atenção aos migrantes menores, necessitados de um ambiente social que permita e favoreça o seu desenvolvimento físico, cultural, espiritual e moral. Viver num país estrangeiro sem pontos de referência efectivos cria-lhes, especialmente àqueles que estão desprovidos do apoio da família, inúmeros e por vezes graves incómodos e dificuldades.
Um aspecto típico da migração de menores é constituído pela situação dos jovens nascidos nos países receptores, ou então por aquela dos filhos que não vivem com os pais emigrados depois do seu nascimento, mas que se reúnem a eles sucessivamente. Estes adolescentes fazem parte de duas culturas, com as vantagens e as problemáticas ligadas à sua dúplice pertença, condição esta que todavia pode oferecer a oportunidade de experimentar a riqueza do encontro entre diferentes tradições culturais. É importante que lhes seja oferecida a possibilidade da frequência escolar e da sucessiva inserção no mundo do trabalho, e que seja facilitada a integração social graças a oportunas estruturas formativas e sociais. Nunca se esqueça que a adolescência representa uma etapa fundamental para a formação do ser humano.
Uma categoria particular de menores é a dos refugiados que pedem asilo, fugindo por vários motivos do próprio país, onde não recebem uma protecção adequada. As estatísticas revelam que o seu número está a aumentar. Por conseguinte, trata-se de um fenómeno que deve ser avaliado com atenção e enfrentado com acções coordenadas, com oportunas medidas de prevenção, de salvaguarda e de acolhimento, segundo quanto prevê também a própria Convenção dos Direitos da Criança (cf. art. 22).
Dirijo-me agora particularmente às paróquias e às muitas associações católicas que, animadas por um espírito de fé e de caridade, envidam grandes esforços para ir ao encontro das necessidades destes nossos irmãos e irmãs. Enquanto exprimo gratidão por quanto se está a realizar com grande generosidade, gostaria de convidar todos os cristãos a tomar consciência do desafio social e pastoral que apresenta a condição dos menores migrantes e refugiados. Ressoam no nosso coração as palavras de Jesus: "Era peregrino e recolhestes-me" (Mt 25, 35), assim como o mandamento central que Ele nos deixou: amar a Deus com todo o coração, com toda a alma e com toda a mente, mas unido ao amor ao próximo (cf. Mt 22, 37-39). Isto leva-nos a considerar que cada uma das nossas intervenções concretas deve nutrir-se antes de tudo de fé na acção da graça e da Providência divina. De tal modo, também o acolhimento e a solidariedade para com o estrangeiro, especialmente se se trata de crianças, torna-se anúncio do Evangelho da solidariedade. A Igreja proclama-o, quando abre os seus braços e trabalha para que sejam respeitados os direitos dos migrantes e dos refugiados, estimulando os responsáveis das Nações, dos Organismos e das Instituições internacionais, a fim de que promovam iniciativas oportunas em seu benefício. Vele materna sobre todos a Bem-Aventurada Virgem Maria, e ajude-nos a compreender as dificuldades daqueles que estão distantes da própria pátria. A quantos estão empenhados no vasto mundo dos migrantes e refugiados, asseguro a minha oração e concedo de coração a Bênção Apostólica.
Vaticano, 16 de Outubro de 2009.
BENEDICTUS PP. XVI
[01758-06.01] [Texto original: Italiano]
# TRADUZIONE IN LINGUA POLACCA
Drodzy bracia i siostry!
Obchody Dnia Migranta i Uchodźcy dostarczają mi kolejnej okazji, by wyrazić nieustanną troskę Kościoła o tych, którzy — na rozmaite sposoby — doświadczają losu migrantów. To zjawisko — jak napisałem w encyklice Caritas in veritate — “uderza ze względu na wielką liczbę objętych nim osób, z powodu problemów społecznych, ekonomicznych, politycznych, kulturowych i religijnych, jakie niesie, ze względu na dramatyczne wyzwania, jakie stawia przed społecznościami poszczególnych krajów i przed wspólnotą międzynarodową. (...) Emigrant jest osobą ludzką, która (...) ma niezbywalne i podstawowe prawa, które powinni szanować wszyscy w każdej sytuacji” (n. 62). Tegoroczny temat: “Małoletni migranci i uchodźcy”, zwraca uwagę na aspekt bardzo dla chrześcijan ważny, pamiętają bowiem o napomnieniu Chrystusa, który na Sądzie Ostatecznym odniesie do siebie wszystko, co zostało uczynione lub czego odmówiono “jednemu z tych najmniejszych” (por. Mt 25, 40. 45). A jak nie zaliczyć do owych “najmniejszych” także małoletnich migrantów i uchodźców? Samego Jezusa jako dziecko spotkał los migranta, jak bowiem opowiada Ewangelia, by uniknąć zagrożenia ze strony Heroda, musiał szukać schronienia w Egipcie razem z Józefem i Maryją (por. Mt 2, 14).
Choć Konwencja o prawach dziecka wyraźnie stwierdza, że zawsze trzeba działać w interesie małoletniego (por. art. 3), któremu przysługują podstawowe prawa osoby na równi z dorosłym, w rzeczywistości niestety nie zawsze jest to przestrzegane. W istocie, podczas gdy opinia publiczna jest coraz bardziej świadoma, że koniec
zne są bezzwłoczne i skuteczne działania w obronie dzieci, faktycznie wiele z nich żyje w opuszczeniu i są narażone na różne sposoby na wykorzystywanie. O dramatycznej sytuacji, w jakiej przychodzi im żyć, pisał mój czcigodny poprzednik Jan Paweł II w przesłaniu skierowanym 22 września 1990 r. do sekretarza generalnego Organizacji Narodów Zjednoczonych z okazji Światowego Szczytu na rzecz Dzieci. “Jestem świadkiem — pisał — tragicznej sytuacji milionów dzieci na wszystkich kontynentach. Są one bardziej bezbronne, gdyż trudniej im dojść do głosu” (Insegnamenti XIII, 2, 1990, p. 672). Z całego serca pragnę, by małoletnim emigrantom poświęcano należytą uwagę, potrzebują oni bowiem środowiska społecznego, które umożliwia i wspiera ich rozwój fizyczny, kulturalny, duchowy i moralny. Życie w obcym kraju, bez konkretnych punktów odniesienia, stwarza im, zwłaszcza tym, którzy nie mają oparcia w rodzinie, niezliczone i niekiedy poważne problemy i trudności.Szczególny charakter migracji małoletnich wiąże się z sytuacją dzieci urodzonych w krajach udzielających gościny, czy też dzieci, które po urodzeniu nie mieszkają razem z rodzicami — emigrantami — lecz dołączają do nich później. Ta dorastająca młodzież należy do dwóch kultur, co oznacza korzyści, ale i problemy wyn
ikające z podwójnej przynależności, jednakże może to być sposobnością, by doświadczyć bogactwa spotkania różnorodnych tradycji kulturowych. Ważne jest, by zapewnić im możliwość chodzenia do szkoły, a następnie dostęp do rynku pracy, oraz by odpowiednie struktury formacyjne i społeczne ułatwiły im integrację społeczną. Nie można nigdy zapominać, że wiek młodzieńczy to fundamentalny etap w kształtowaniu się istoty ludzkiej.Odrębną kategorią małoletnich są uchodźcy, którzy proszą o azyl, uciekając z różnych powodów z własnego kraju, gdzie nie mają zapewnionej należytej ochrony. Statystyki wykazują, że ich liczba rośnie. Temu zjawisku należy zatem uważnie się przyjrzeć i stawić czoło, podejmując skoordynowane działania, stosując odpowiednie środki zapobiegawcz
e, chroniąc małoletnich i udzielając im gościny, zgodnie z tym, co mówi Konwencja o prawach dziecka (por. art. 22).Zwracam się w tym miejscu w szczególności do parafii i do licznych stowarzyszeń katolickich, które w duchu wiary i miłości podejmują wielkie wysiłki, by zaradzić potrzebom tych naszych braci i sióstr. Wyrażając wdzięczność za wszystko, co z ogromną wielkodusznością jest robione, chciałbym zachęcić wszystkich chrześcijan do uzmysłowienia sobie, że sytuacja małoletnich migrantów i uchodźców sta
nowi społeczne i duszpasterskie wyzwanie. W naszych sercach rozbrzmiewają słowa Jezusa: “Byłem przybyszem, a przyjęliście Mnie” (Mt 25, 35), a także główne przykazanie, jakie On nam dał: miłowania Boga całym sercem, całą duszą i całym umysłem, ale w połączeniu z miłowaniem bliźniego (por. Mt 22, 37-39). Dlatego uważamy, że każdym naszym konkretnym czynem winna powodować przede wszystkim wiara w działanie łaski i opatrzności Bożej. Tym samym również gościnność w stosunku do obcokrajowca i solidarność z nim, zwłaszcza w przypadku dzieci, staje się głoszeniem ewangelii solidarności. Kościół ją głosi, gdy otwiera ramiona i zabiega o respektowanie praw migrantów i uchodźców, nakłaniając rządzących krajami i kierujących organizacjami oraz międzynarodowymi instytucjami do ich wspierania poprzez podejmowanie odpowiednich inicjatyw.Niech wszystkich otacza matczyną opieką Najświętsza Maryja Panna i niech nam pomaga zrozumieć trudności tych, którzy przebywają z dala od ojczyzny. Wszystkich, którzy tworzą rozległy świat migrantów i uchodźców, zapewniam o modlitwie i z serca udzielam im Apostolskiego Błogosławieństwa.
Watykan, 16 października 2009 r.
BENEDICTUS PP. XVI
[01758-09.01] [Testo originale: Italiano]
Chiesa Cattolica " CEI " Uffici e Servizi Pastorali Fondazione "Migrantes" http://www. migrantes.it/Informazioni generali Struttura dell'Ufficio Leggi nella pagina più sotto.. |
* Giornata Mondiale Migrazioni 2009 : "Non più stranieri ne' ospiti" San Paolo migrante, Apostolo delle genti, è il tema della prossima Giornata Mondiale delle Migrazioni che si celebrerà il 18 gennaio 2009 |
- 25/28 febbraio 2003 Presentazione Convegno Programma Sussidio Spunti Riflessione |
Giornata Mondiale delle Migrazioni Presentazione Belotti.doc Spunti di riflessione.doc Spiegazione Manifesto (Bozzetti).doc CONFERENZA STAMPAIlMartedi 23 Dicem. 2008 Messaggio del Santo Padre... Scarica il Messaggio Completo
"Cari fratelli e sorelle, quest'anno il Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato ha come tema: "San Paolo migrante, Apostolo delle genti", e prende spunto dalla felice coincidenza dell'Anno Giubilare da me indetto in onore dell'Apostolo in occasione del bimillenario della sua nascita. La predicazione e l'opera di mediazione fra le diverse culture e il Vangelo, operata da Paolo "migrante per vocazione", costituiscono in effetti un significativo punto di riferimento anche per chi si trova coinvolto nel movimento migratorio contemporaneo. ... " |
Elenco Giornate Mondiali Migrazioni Sono visibili le Giornate dal 2001 Scarica la documentazione: Sm 5-2008.zip Sm 5-2007.zip Sm 2-006-5.zip Sm 2-005-5.zip Sm 2-004-5.zip Sm 2-003-5.zip Sm 2-002-5.zip Sm 2-001-5.zipLa Giornata si celebra in tutte le Chiese locali e parrocchie d'Italia. Le manifestazioni, per così dire, centrali si tengono ogni anno in una regione diversa. Nel 2004 la Giornata da Nazioanle diventa Mondiale e viene celebrata universalmente in un'unica data fissa, alla seconda domenica dopo l'Epifania, e ciò per aiutare a vivere insieme, davanti a Dio - anche nello stesso lasso temporale - un giorno di preghiera, azione e scrificio per la causa del migrante e del rifugiato. Martedi 25 Novembre 2008 |
XVIII Dossier Statistico Immigrazione 2008 Lungo le strade del futuro Presentato a Roma. il 30 ottobre u.s., il rapporto Caritas/Migrantes sull'immagrazione. Si tratta di 512 pagine articolate su 50 capitoli a carattere nazionale, che riportano i nuovi dati sugli aspetti fondamentali del fenomeno migratorio, soffermandosi su spunti legati all'attualità: dai flussi all'irregolarità, dal pacchetto sicurezza ai media e all'integrazione. Testo del Dossier Statistico 2008 Video RAI NEWS 24 " Invito per Roma " Presentazione del testo " Programma - Milano Martedi 11 Novembre 2008 |
Dossier Statistico Immigrazione 2008 Dal sito internet SOCIOLOGIA http://sociologia.tesionline.it/sociologia/articolo.jsp?id=2945Anche quest'anno la Caritas/Migrantes ha presentato i risultati del rinomato Dossier Statistico, giunto alla diciottesima edizione. Come avviene ad ogni pubblicazione, l'indagine non manca di proporre spunti di riflessione su alcune delle dinamiche più importanti che caratterizzano lo sviluppo del fenomeno migratorio, sia dal punto di vista dei flussi di ingresso, sia dal punto di vista delle molteplici sfumature che caratterizzano la progressiva integrazione degli immigrati nel contesto della società italiana. Proprio considerando quest'ultima dinamica, l'equipe del Dossier si contraddistingue per lo sforzo di evidenziare, anno per anno, quegli indicatori che emergono come tratti nuovi di un insediamento socio-culturale sempre più marcato. Cerchiamo di sintetizzare alcuni dei risultati più significativi. Anzitutto il dato quantitativo che, alla fine del 2007, si attesta, con un margine di oscillazione, tra i 3.800.000 e i 4.000.000 di individui tra comunitari e non, con una incidenza sulla popolazione complessiva del 6,7% circa con picchi del 14% e del 10% rispettivamente a Milano e Roma. All'interno di questo corposo universo, si segnala la sostanziale parificazione della presenza per genere, l'affermarsi di una permanenza di lungo periodo – contrassegnata dall'acquisizione delle carte di soggiorno che danno luogo ad un soggiorno stabile - il carattere sempre più famigliare dell'inserimento sociale, con una forte incidenza delle nuove generazioni, testimoniato, anche, dal crescente investimento degli stranieri sulla casa (solo nel 2007 gli acquisti di immobili sono stati circa 120.000). Cresce sensibilmente, dato importante, l'incidenza dei migranti provenienti da quei Paesi di nuova acquisizione Ue – Romania e Bulgaria in testa. Per quanto riguarda i flussi di ingresso (che riguardano gli extracomunitari), nel periodo 2005-2007 sono state circa 1 milione e 500.000 le domande per il nulla osta al permesso di soggiorno: 251.000 nel 2005, 520.000 nel 2006 e 741.000 nel 2007. Rispetto a queste ultime 741.000 istanze, è utile ricordare che la quota prevista dal Decreto Flussi era di 170.000 ingressi, lasciandoci così intuire come la gran parte delle domande in esubero, cui il Governo vuole attingere per il 2008, rappresentano segmenti di manodopera che già produce nel mercato del lavoro sommerso, cercando in tal modo di emergere da una situazione di non riconoscimento giuridico della propria presenza, così come dei più elementari diritti che gravitano intorno alla dignità della persona. Il mercato del lavoro regolare registra una presenza che si attesta vicino ai due milioni di subordinati, a prescindere dalla natura del rapporto contrattuale, con una incidenza sul totale della popolazione effettivamente attiva che supera il 10% in diversi distretti produttivi. Nel bresciano, per esempio, è nato all'estero un lavoratore ogni cinque occupati, a Milano uno su sette. L'incidenza dei lavoratori immigrati – il cui impiego si caratterizza anche per l'età media di molto inferiore a quella italiana – diventa ancor più significativa se si considerano le nuove assunzioni che rappresentano i due terzi della crescita occupazionale – 234.000 persone in più nel 2007, secondo i dati rilevati negli archivi Inail. Altro dato rilevante, per quanto riguarda il mondo del lavoro, è l'incremento della capacità imprenditoriale degli stranieri con 165.114 titolari di imprese e/o attività commerciali, anche qui, con una dinamica più vivace di quella degli italiani. Una delle dimensioni di cui bisognerebbe cominciare a prenderne in considerazione la portata, anche a livello sociologico, è quella del progressivo manifestarsi del processo migratorio come evento che trascina con se una grande diversità culturale. Abbiamo, dunque, 594.133 alunni stranieri nelle scuole primarie, con un aumento annuale di 70.000 unità ed in continua crescita. 45.000 giovani nelle università, con 5.000 nuovi laureati l'anno. Come sappiamo la scuola è un tema caldo anche nell'attuale dibattito politico. Della eterogeneità culturale delle molteplici nazionalità presenti sono testimonianza le lingue, le religioni e tradizioni che determinano un intenso e continuo scambio con i paesi di origine ed anche con la nostra realtà sociale. Gli stranieri migranti risultano molto vivaci anche nel settore della comunicazione con 146 testate ed 800 operatori. In conclusione, si conferma il leitmotiv veicolato già da molto tempo, ovvero della necessità di considerare questo fenomeno come realtà, non più provvisoria, bensì strutturale, quindi, da affrontare con elementi di policy in grado di smascherare alcuni dei più tenaci luoghi comuni che caratterizzano il dibattito pubblico italiano su questo argomento.
Andrea Villa Laurea in Sociologia (La Sapienza, 2007), Master in Scienze Applicate del Lavoro e della Previdenza Sociale (2008), conseguito presso la Facoltà di Giurisprudenza del medesimo Ateneo di laurea. Autore di pubblicazioni scientifiche, saggi e monografie, collaboratore di diverse Redazioni. Gli studi teorici riguardano la sociologia del diritto e la storia del pensiero sociologico, le ricerche empiriche privilegiano le tematiche dell’immigrazione e delle politiche del lavoro.
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Dossier Statistico Immigrazione 2008 Dal sito internet IMMIGRAZIONE.BIZ http://www.immigrazione.biz/approfondimenti/i_principali_indicatori_del_dossier_statistico_immigrazione_2008.phpAnche quest'anno la Caritas/Migrantes ha presentato i risultati del rinomato Dossier Statistico, giunto alla diciottesima edizione. Come avviene ad ogni pubblicazione, l'indagine non manca di proporre spunti di riflessione su alcune delle dinamiche più importanti che caratterizzano lo sviluppo del fenomeno migratorio, sia dal punto di vista dei flussi di ingresso, sia dal punto di vista delle molteplici sfumature che caratterizzano la progressiva integrazione degli immigrati nel contesto della società italiana. Proprio considerando quest'ultima dinamica, l'equipe del Dossier si contraddistingue per lo sforzo di evidenziare, anno per anno, quegli indicatori che emergono come tratti nuovi di un insediamento socio-culturale sempre più marcato. Cerchiamo di sintetizzare alcuni dei risultati più significativi. Anzitutto il dato quantitativo che, alla fine del 2007, si attesta, con un margine di oscillazione, tra i 3.800.000 e i 4.000.000 di individui tra comunitari e non, con un' incidenza sulla popolazione complessiva del 6,7% circa con picchi del 14% e del 10% rispettivamente a Milano e Roma. All'interno di questo corposo universo, si segnala la sostanziale parificazione della presenza per genere, l'affermarsi di una permanenza di lungo periodo - contrassegnata dall'acquisizione delle carte di soggiorno che danno luogo ad un soggiorno stabile - il carattere sempre più famigliare dell'inserimento sociale, con una forte incidenza delle nuove generazioni, testimoniato, anche, dal crescente investimento degli stranieri sulla casa (solo nel 2007 gli acquisti di immobili sono stati circa 120.000). Cresce sensibilmente, dato importante, l'incidenza dei migranti provenienti da quei Paesi di nuova acquisizione Ue - Romania e Bulgaria in testa. Per quanto riguarda i flussi di ingresso (che riguardano gli extracomunitari), nel periodo 2005-2007 sono state circa 1 milione e 500.000 le domande per il nulla osta al permesso di soggiorno: 251.000 nel 2005, 520.000 nel 2006 e 741.000 nel 2007. Rispetto a queste ultime 741.000 istanze, è utile ricordare che la quota prevista dal Decreto Flussi era di 170.000 ingressi, lasciandoci così intuire come la gran parte delle domande in esubero, cui il Governo vuole attingere per il 2008, rappresentano segmenti di manodopera che già produce nel mercato del lavoro sommerso, cercando in tal modo di emergere da una situazione di non riconoscimento giuridico della propria presenza, così come dei più elementari diritti che gravitano intorno alla dignità della persona. Il mercato del lavoro regolare registra una presenza che si attesta vicino ai due milioni di subordinati, a prescindere dalla natura del rapporto contrattuale, con un' incidenza sul totale della popolazione effettivamente attiva che supera il 10% in diversi distretti produttivi. Nel bresciano, per esempio, è nato all'estero un lavoratore ogni cinque occupati, a Milano uno su sette. L'incidenza dei lavoratori immigrati - il cui impiego si caratterizza anche per l'età media di molto inferiore a quella italiana - diventa ancor più significativa se si considerano le nuove assunzioni che rappresentano i due terzi della crescita occupazionale - 234.000 persone in più nel 2007, secondo i dati rilevati negli archivi Inail. Altro dato rilevante, per quanto riguarda il mondo del lavoro, è l'incremento della capacità imprenditoriale degli stranieri con 165.114 titolari di imprese e/o attività commerciali, anche qui, con una dinamica più vivace di quella degli italiani. Una delle dimensioni di cui bisognerebbe cominciare a prenderne in considerazione la portata, anche a livello sociologico, è quella del progressivo manifestarsi del processo migratorio come evento che trascina con se una grande diversità culturale. Abbiamo, dunque, 594.133 alunni stranieri nelle scuole primarie, con un aumento annuale di 70.000 unità ed in continua crescita. 45.000 giovani nelle università, con 5.000 nuovi laureati l'anno. Come sappiamo la scuola è un tema caldo anche nell'attuale dibattito politico. Della eterogeneità culturale delle molteplici nazionalità presenti sono testimonianza le lingue, le religioni e tradizioni che determinano un intenso e continuo scambio con i paesi di origine ed anche con la nostra realtà sociale. Gli stranieri migranti risultano molto vivaci anche nel settore della comunicazione con 146 testate ed 800 operatori. In conclusione, si conferma il leitmotiv veicolato già da molto tempo, ovvero della necessità di considerare questo fenomeno come realtà, non più provvisoria, bensì strutturale, quindi, da affrontare con elementi di policy in grado di smascherare alcuni dei più tenaci luoghi comuni che caratterizzano il dibattito pubblico italiano su questo argomento. Approfondimento a cura di: Andrea Villa Dottore in Sociologia, autore e studioso in materia di immigrazione 29/11/2008 |
STUDI Dossier Statistico Immigrazione 2008 Titolo: Immigrazione - Dossier Statistico 2008 - XVIII Rapporto Autore: Caritas Diocesana di Roma - Caritas Italiana - Fondazione Migrantes Prezzo: € 20,00 Casa editrice: Ediz. IDOS Data di pubblicazione: Ottobre 2008 Numero di pagine: 512 XVIII Dossier Statistico Immigrazione 2008 - aree di origine, presenze, inserimento, lavoro, territorio Il Dossier Statistico Immigrazione è un progetto di ricerca e sensibilizzazione che fa capo alla Caritas Italiana, alla Fondazione Migrantes e alla Caritas Diocesana di Roma. Il Dossier si avvale della collaborazione di Organizzazioni internazionali, Strutture pubbliche nazionali, Università, Enti locali e Organizzazioni sociali che si occupano di immigrazione. I Redattori centrali sono strutturati nel Centro Studi e Ricerche Idos. Nel volume, 60 capitoli e 512 pagine, la struttura usuale è stata arricchita con nuovi approfondimenti riguardanti il soggiorno e la residenza degli immigrati, gli indici di integrazione, il collegamento con il mercato del lavoro e una articolata analisi comparativa delle leggi regionali sull'immigrazione. A livello territoriale grande attenzione è stata dedicata all'area dell'Europa allargata e ai contesti regionali (cui si aggiunge un approfondimento sulla Capitale), arricchiti da schede e tabelle anche a livello provinciale.
Presentata il 30 ottobre 2008 a Roma e, in contemporanea nelle altre Regioni italiane, la XVIII edizione del Dossier Statistico Immigrazione di Caritas Diocesana di Roma, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes è così articolata: * Introduzione e scheda riepilogativa * Contesto internazionale ed europeo * Soggiornanti stranieri in Italia * Inserimento socio-culturale * Mondo del lavoro * Contesti regionali * Inserto speciale sui rifugiati L'introduzione è centrata sul motto "Lungo le strade del futuro", tenuto conto che, secondo le proiezioni, la società italiana sarà sempre più caratterizzata dalla presenza degli immigrati. Secondo Mons. Vittorio Nozza (Caritas Italiana), Mons. Piergiorgio Saviola (Fondazione Migrantes) e Mons. Guerino Di Tora (Caritas di Roma) "vi sono aspetti importanti relativi al lavoro e all'integrazione sui quali da tempo segniamo il passo, ripetendo impostazioni inconcludenti. È invece l'ambito delle politiche di integrazione il banco di prova della capacità della classe dirigente di un paese chiamato ad affrontare il tema delle migrazioni". Comitato di Presidenza del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes Caritas Italiana Via Aurelia, 796 - 00165 Roma Tel. 06/66177001 - Fax 06/66177602 Sito Internet: www.caritasitaliana.it Fondazione Migrantes Via Aurelia, 796 - 00165 Roma Tel. 06/6617901 - Fax 06/66179070 Sito Internet: www.migrantes.itCaritas Diocesana di Roma Piazza S. Giovanni in Laterano, 6 - 00184 Roma Tel. 06/69886417 - Fax 06/69886489 Sito Internet: www.caritasroma.itPer informazioni, prenotazioni copie e presentazioni: Centro Studi e Ricerche IDOS presso Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes Via Aurelia, 796 - 00165 Roma Tel. 06/66514345 - Fax 06/66540087 E-mail: idos@dossierimmigrazione.itSito Internet: www.dossierimmigrazione.it
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Dossier Statistico Immigrazione 2008 Caritas/Migrantes Video realizzato da Rai News 24 Testo del filmato L’andamento attuale dell’immigrazione in Europa e in Italia L’Europa, un continente dalle tradizioni millenarie, è ormai stabilmente abitata da persone provenienti da altri paesi e portatrici di altre culture. Gli immigrati sono attualmente 28 milioni e quasi altrettanti sono gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza. In Italia i cittadini stranieri, che erano 144.000 nel 1970, sono diventati 3 milioni e 700 mila all’inizio del 2007, 25 volte di più. Provengono da tutti i paesi del mondo. La loro incidenza sulla popolazione è del 6%, superiore di quasi un punto alla media europea. Ogni 10 presenze 5 sono europee, 4 suddivise tra africani e asiatici e 1 americana. Sono una ventina i gruppi nazionali, di tutti i continenti, che superano le 50.000 presenze. La Romania si colloca al di sopra del mezzo milione e il Marocco e l’Albania quasi a 400 mila unità. A colpire è il ritmo di crescita. Nel passato i grandi aumenti avvenivano solo in occasione regolarizzazioni: quella del 2002, coinvolse più di 700 mila persone. Allo stesso numero si è arrivati nel 2006 con 540 mila domande di assunzione nel contesto del decreto flussi, più di 100 mila venute per ricongiungimento familiare e studio e quasi 60.000 nuovi nati da genitori stranieri. Proiettando sul prossimo biennio quanto avvenuto nel 2005 e nel 2006, la Lombardia passerebbe dalle attuali 850.000 presenze straniere a più di un milione e il Veneto, l’Emilia Romagna e la Provincia di Roma superebbero il mezzo milione di immigrati. Caratteristiche del caso italiano Il Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes, sulla base dei numeri raccolti, pur senza sottacere i problemi da affrontare, indica dieci buone ragioni per inquadrare il fenomeno innanzi tutto come una ricchezza. 1. Una forte presenza di immigrati è richiesta dal deficit demografico: senza gli immigrati la popolazione italiana già da una decina d’anni sarebbe in diminuzione. Ogni 10 nuovi nati, 1 è figlio di entrambi i genitori stranieri e questa incidenza cresce di anno in anno. 2. Il sistema produttivo ha bisogno di una continua immissione di giovani lavoratori, dei quali si lamenta la penuria. Secondo l’Istat nel 2006 l’aumento dell’occupazione è dovuto per i due quinti ai lavoratori immigrati e secondo l’Inail Ogni 5 nuovi assunti 1 è nato all’estero. 3. In questo dinamismo non è coinvolto solo il Settentrione ma, seppure in misura differenziata, tutte le regioni. 2.200.000 immigrati si sono insediati nel Nord, quasi 1 milione nel Centro e più di mezzo milione nel Sud; anche piccole regioni come la Valle d’Aosta o il Molise contano ormai migliaia di immigrati. 4. Prevale l’inserimento a carattere stabile, perché gli immigrati, in più di 9 casi su 10, vengono per lavoro o ricongiungimento familiare, e, salvo gli stagionali, sono pochi i casi di rimpatrio registrati dall’Istat: appena 15.000 nel 2006. 5. La stabilità è indicata anche dal fatto che non si tratta più di persone sole ma di famiglie. I minori figli di immigrati sono attualmente 666.000, tra meno di dieci anni saranno più del doppio e nelle scuole superano il mezzo milione di iscritti. 6. Considerarli "stranieri" è solo parzialmente vero, perché un quarto della popolazione immigrata è costituita da cittadini comunitari, tra i quali prevalgono i romeni e i polacchi. 7. Sono 400.000 le persone nate in Italia, che non sono immigrati, non essendo arrivate da altri territori, e, nonostante la rigidità della vigente normativa sulla cittadinanza, non si considerano stranieri perché sentono l’Italia come il loro paese. |
Conferenza Mondiale Giovani Indetta nel luglio scorso dal Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, si svolgera’ a Roma presso la Fao dal 10 al 12 dicembre prossimo, la prima Conferenza dei giovani italiani nel mondo che sara’ presieduta dal Ministro Frattini o dal Sottosegretario con delega per gli Italiani all’estero, Alfredo Mantica. La seduta inaugurale della Conferenza sarà ospitata dalla Camera dei Deputati e sarà aperta dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Martedi 02 Dicembre 2008 |
# Come dare senso al "Buon Natale" per tanti bambini del mondo? # Il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace letto in chiave migratoria # 1° gennaio 2009: marcia della pace # "La culla della vita": provvida iniziativa del Cardinale C. Sepe # Un campo scuola con minori Rom # Una diocesi del Sud prende ferma posizione contro l´intolleranza # Il vademecum: "Roma – dove mangiare, dormire, lavarsi" # Il Tamarindo: un giornale on line per i giovani italiani all´estero # 144.000 gli immigrati cinesi in Italia, cont endenza al rientro in patria # Nasce il "Coordinamento delle regioni sull´emigrazione" # A Roma il tour per l´integrazione degli immigrati # Convegno OIM su "Crisi economica e migranti: conseguenze e prospettive" # "I ricordi della miniera": mostra sull´emigrazione umbra all´estero # Migrazioni in breve # Il Documento Finale della "Conferenza Giovani Italiani nel Mondo" # Riforma della disciplina sulla cittadinanza |
* Conferenza Mondiale Giovani Indetta nel luglio scorso dal Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, si svolgera’ a Roma presso la Fao dal 10 al 12 dicembre prossimo, la prima Conferenza dei giovani italiani nel mondo che sara’ presieduta dal Ministro Frattini o dal Sottosegretario con delega per gli Italiani all’estero, Alfredo Mantica. * La zingara rapitrice racconti, denunce, sentenze (1986-2007) L'indagine fa parte di una più ampia ricerca commissionata dalla Fondazione Migrantes al Dipartimento di Psicologia e Andropologia culturale dell'Università degli Studi di Verona. * Dossier Statistico Immigrazione 2008 Lungo le strade del futuro Si tratta di un progetto di ricerca e sensibilizzazione che fa capo alla Caritas Italiana, alla Fondazione Migrantes e alla Caritas diocesana di Roma. * Convegno Nazionale Immigrati 2008 Convegno Nazionale - Roma, 27/29 ottobre 2008 Si svolgerà a Roma, presso il Centro Congressi CEI (Via Aurelia 796) il prossimo Convegno Nazionale organizzato dall'Ufficio Profughi e Immigrati. * Rapporto "Italiani nel Mondo" Anno 2008 Presentata il 30 settembre presso l’Auditorium del Lavoro di Roma la terza edizione del "Rapporto Italiani nel Mondo" promosso dalla Fondazione Migrantes per raccontare l’emigrazione italiana. * esseci - blog Un coordinamento di organismi della Chiesa italiana che dal 2003 intendono promuovere il servizio civile e proporlo a tutti, ed in modo particolare ai giovani. * Dossier Statistico Immigrazione Caritas-Migrantes 2007 XVII Rapporto E' stato pubblicato il XVII Rapporto Caritas-Migrantes (Caritas Italiana - Fondazione Migrantes - Caritas diocesana di Roma) Oltre 100 i redattori che hanno partecipato alla stesura di questo XVII Rapporto Caritas-Migrantes sull'immigrazione. Lo slogan: "Anno europeo del dialogo interculturale". Mercoledi 15 Ottobre 2008 |
INFORMAZIONI GENERALI FONDAZIONE MIGRANTES Natura della Fondazione La fondazione Migrantes è l'organismo costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana per assicurare l'assistenza religiosa ai migranti, italiani e stranieri, per promuovere nelle comunità cristiane atteggiamenti ed opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi, per stimolare nella stessa comunità civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza rispettosa dei diritti della persona umana. Art. 2 La fondazione Migrantes è persona giuridica pubblica nell'ordinamento canonico ed è civilmente riconosciuta come ente ecclesiastico. Essa ha sede in Roma, Via Aurelia n. 481, ed è legalmente rappresentata dal suo Presidente. Art. 3 Ambiti I migranti, cui si rivolge l'attività della fondazione, sono le persone coinvolte dal fenomeno della mobilità umana, e in modo particolare: - gli emigrati italiani all'estero; - i migranti interni italiani; - gli immigrati stranieri e profughi; - i nomadi Rom e Sinti, fieranti, circensi; - gli addetti alla navigazione marittima ed aerea. Art. 4 Compiti I principali compiti dell'Ente, in conformità all'art. 1, sono: 1) favorire la vita religiosa dei migranti, offrendo in particolare modo ai cattolici, attraverso una costante opera di evangelizzazione e di catechesi, i mezzi sacramentali e di culto necessari per un loro libero ed originale inserimento nelle Chiese locali; 2) sollecitare l'invio di operatori pastorali (sacerdoti, membri di istituti di vita consacrata, laici) ai ministeri in favore dei migranti, concorrendo, d'intesa con le Chiese particolari nelle quali sono chiamati a svolgere il loro servizio, alla loro specifica formazione e sostenendoli attraverso un costante collegamento, soprattutto in vista del necessario aggiornamento spirituale e culturale, fino al loro rientro; 3) coordinare le iniziative, a favore delle migrazioni, promosse dalle Chiese locali e dagli organismi di ispirazione cristiana; 4) mantenere i contatti con gli uffici ed enti ecclesiali e civili per le migrazioni esistenti in Italia e all'estero, con la disponibilità ad attuare particolari iniziative e servizi che venissero richiesti, 5) promuovere la crescita integrale dei migranti perché, nel rispetto e sviluppo dei loro valori culturali e religiosi specifici, possano essere protagonisti nella società civile della quale fanno parte, curare una adeguata informazione dell'opinione pubblica e stimolare l'elaborazione di leggi di tutela dei migranti per una convivenza più giusta e pacifica. Art. 5 Articolazione interna L'attività della fondazione si articola in uffici corrispondenti alle competenze dei vari settori: - Ufficio per la pastorale degli emigrati italiani; - Ufficio per la pastorale degli immigrati esteri in Italia e dei profughi; - Ufficio per la pastorale dei Rom e dei Sinti; - Ufficio per la pastorale dei fieranti e dei circensi; - Ufficio per la pastorale degli addetti alla navigazione marittima ed aerea. Per un più puntuale perseguimento delle proprie finalità la fondazione può operare anche mediante centri e servizi articolati su base regionale. Art. 6 Patrimonio La fondazione non ha fini di lucro. Il patrimonio della fondazione è costituito da: a) Lit. 100.000.000 (centomilioni), somma conferita dalla CEI all'atto della costituzione della fondazione; b) eventuali donazioni o lasciti di beni immobili; c) proventi della Giornata Nazionale delle Migrazioni ed eventuali raccolte, ordinarie o straordinarie; d) proventi privati o pubblici; e) ogni altro bene acquisito per favorire il raggiungimento dei propri fini statutari. Si intende patrimonio stabile della fondazione quello costituito dai cespiti di cui alle lettere a), b), ed e). Le risorse, di cui alle lettere c) e d) nonché i redditi del patrimonio stabile saranno utilizzati esclusivamente per il perseguimento delle finalità istituzionali della fondazione. CAPITOLO II Art. 7 Organi della Fondazione Sono organi della fondazione: - il Consiglio di amministrazione; - il Collegio dei Revisori dei conti.
Art. 8 Il Consiglio di amministrazione Il Consiglio di amministrazione si compone di 7 membri, nominati per un quinquennio dal Consiglio Episcopale Permanente della CEI: - il Vescovo Presidente della CEMi, che è presidente della fondazione; - un sacerdote, che svolge le funzioni di Direttore Generale; - un sacerdote o laico, che svolge le funzioni di Tesoriere; - un Delegato regionale dell'emigrazione, designato dalla CEMi; - un Delegato nazionale per i missionari, designato dalla CEMi; - due esperti, designati dalla CEMi. Il Consiglio di amministrazione è presieduto dal Presidente dell'Ente; in sua assenza dal Vice-Presidente. Il Presidente sceglie il segretario tra i componenti il Consiglio. I direttori degli uffici possono essere invitati a partecipare alle riunioni, senza diritto di voto, quando particolari ragioni lo richiedano. Art. 9 I compiti del Consiglio di amministrazione Il Consiglio di amministrazione - elegge nel suo seno il Vice-Presidente; - propone alla Presidenza della CEI i membri del Collegio dei Revisori dei Conti per la nomina; - delibera, su proposta del Presidente, le eventuali modifiche dello Statuto della fondazione e il Regolamento della medesima da presentare alla Conferenza Episcopale Italiana per l'approvazione; - approva i Regolamenti degli Uffici e l'assunzione del personale; - approva il Regolamento del personale; - approva l'assunzione dei servizi di cui all'art. 4,4; - approva il piano di copertura finanziaria per l'attuazione dei programmi annuali di attività e i bilanci annuali, preventivo e consuntivo; - delibera in ordine agli atti di straordinari amministrazione. Art. 10 Il Presidente Il Presidente della fondazione: - rappresenta legalmente l'Ente; - convoca le riunioni del Consiglio di amministrazione, le dirige e, se impedito, delega a sostituirlo il Vice-Presidente; - presenta annualmente una relazione alla Presidenza della CEI sulla situazione e sull'attività della fondazione; - riferisce sull'attività della medesima agli organi competenti della Conferenza Episcopale Italiana e alla CEMi ogni qual volta ne venga richiesto o egli stesso lo ritenga opportuno. Art. 11 Il Direttore Generale Il Direttore Generale è nominato dal Consiglio Episcopale Permanente della CEI fra una terna di candidati proposta dalla Commissione CEI per le Migrazioni. Il Direttore Generale: - dirige l'attività ordinaria della Fondazione secondo le indicazioni della CEMi e le deliberazioni della Presidenza della CEI; - coordina in particolare l'attività degli Uffici, promuovendo la loro specificità nel quadro dell'unità dell'ente; - presenta annualmente al Presidente un rapporto sulle attività svolte e sui problemi emergenti. Art. 12 Il Tesoriere Il Tesoriere è nominato dal Consiglio Episcopale Permanente della CEI su proposta della CEMi. Il Tesoriere: - amministra il patrimonio e i fondi della fondazione secondo le direttive del Consiglio di Amministrazione; - presenta al Consiglio di amministrazione il piano di copertura finanziaria per le varie attività e redige annualmente il bilancio preventivo e quello consuntivo. Art. 13 I Direttori degli Uffici I Direttori degli Uffici sono nominati dal Presidente, avuto il gradimento della CEMi e della Presidenza della CEI. L'incarico dura per un quinquennio ed è rinnovabile. I Direttori curano l'attività dell'Ufficio secondo gli indirizzi specifici del proprio Regolamento, mantenendo un costante riferimento al Direttore Generale. Essi presentano annualmente allo stesso un rapporto sulle attività e sui problemi degli Uffici. Art. 14 I Vice-direttori L'eventuale nomina di Vice-direttore degli Uffici è di spettanza del Presidente, avuto il gradimento della CEMi e della Presidenza della CEI. L'incarico dura per un quinquennio ed è rinnovabile. I Vice-direttori collaborano con i rispettivi Direttori nell'attività generale dell'Ufficio; ad essi possono essere affidati specifici incarichi e mansioni. Art. 15 Atti di straordinaria amministrazione Per il concepimento degli atti di straordinaria amministrazione, relativi a importi che superino la somma minima stabilita dalla CEI ai sensi del can. 1292, § 1 del Codice di Diritto Canonico, la fondazione dovrà richiedere l'autorizzazione alla Presidenza della CEI. Tale autorizzazione non è richiesta per il trasferimento a destinazione di offerte raccolte o di contributi ricevuti per interventi e servizi specificamente finalizzati. Art. 16 Il Collegio dei revisori dei conti Il Collegio dei revisori dei conti è nominato dalla Presidenza della CEI. Il Collegio è composto da tre membri, il più anziano dei quali funge da presidente. Il Collegio è garante della correttezza della gestione amministrativa e accerta la regolare tenuta della contabilità e la corrispondenza del bilancio consuntivo con le risultanze dei libri e delle scritture contabili. CAPITOLO III Art. 17 Rapporti con altri organismi collegiali La fondazione mantiene rapporti con: - la Presidenza e la Segreteria Generale della CEI, con l'impegno di operare secondo le indicazioni e le direttive pastorali da esse emanate; - la CEMi, per le attività correnti e la continuità del lavoro pastorale; - gli organismi italiani ed esteri del settore; - gli uffici e gli organismi della CEI che operano in settori convergenti e complementari. Art. 18 Adesione ad altri organismi La fondazione, per meglio realizzare le sue finalità, potrà aderire, con l'approvazione della Presidenza della CEI, a organismi ecclesiali e civili aventi finalità similari o complementari. Art. 19 Disposizioni finali Le modifiche dello Statuto, deliberate ai sensi dell'art. 9, diventano esecutive se approvate dal Consiglio Episcopale Permanente della CEI. In caso di soppressione dell'ente il suo patrimonio sarà devoluto alla Conferenza Episcopale Italiana, che lo destinerà a favore di opere aventi finalità attinenti alla cura pastorale dei migranti. 03/09/2002 |
Struttura dell'Ufficio Belotti Mons. Lino Bortolo Presidente Saviola Mons. Piergiorgio, Direttore Generale
Calcagno Dott. Giuseppe, Tesoriere
Morando Don Michele, Direttore dell'Ufficio per la pastorale degli emigrati italiani
Gnesotto P. Gianromano, Direttore dell'Ufficio per la pastorale degli immigrati esteri in Italia e dei profughi
Schiavon Don Federico, Direttore dell'Ufficio per la pastorale dei Rom e dei Sinti
Cantini Don Luciano, Direttore dell'Ufficio per la pastorale dei fieranti e dei circensi
Martino Don Giacomo, Direttore dell'Ufficio per la pastorale degli addetti alla navigazione marittima ed aerea
Mioli P. Bruno, Consulente |
Giovedi 09 Ottobre 2008 * Giornata Mondiale Migrazioni 2009 "Non più stranieri ne' ospiti" - San Paolo migrante, Apostolo delle genti, è il tema della prossima Giornata Mondiale delle Migrazioni che si celebrerà il 18 gennaio 2009. * Conferenza Mondiale Giovani Indetta nel luglio scorso dal Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, si svolgera’ a Roma presso la Fao dal 10 al 12 dicembre prossimo, la prima Conferenza dei giovani italiani nel mondo che sara’ presieduta dal Ministro Frattini o dal Sottosegretario con delega per gli Italiani all’estero, Alfredo Mantica. * La zingara rapitrice racconti, denunce, sentenze (1986-2007) L'indagine fa parte di una più ampia ricerca commissionata dalla Fondazione Migrantes al Dipartimento di Psicologia e Andropologia culturale dell'Università degli Studi di Verona. * Dossier Statistico Immigrazione 2008 Lungo le strade del futuro Si tratta di un progetto di ricerca e sensibilizzazione che fa capo alla Caritas Italiana, alla Fondazione Migrantes e alla Caritas diocesana di Roma. * Convegno Nazionale Immigrati 2008 Convegno Nazionale - Roma, 27/29 ottobre 2008 Si svolgerà a Roma, presso il Centro Congressi CEI (Via Aurelia 796) il prossimo Convegno Nazionale organizzato dall'Ufficio Profughi e Immigrati. * Rapporto "Italiani nel Mondo" Anno 2008 Presentata il 30 settembre presso l’Auditorium del Lavoro di Roma la terza edizione del "Rapporto Italiani nel Mondo" promosso dalla Fondazione Migrantes per raccontare l’emigrazione italiana. * esseci - blog Un coordinamento di organismi della Chiesa italiana che dal 2003 intendono promuovere il servizio civile e proporlo a tutti, ed in modo particolare ai giovani. * Dossier Statistico Immigrazione Caritas-Migrantes 2007 XVII Rapporto E' stato pubblicato il XVII Rapporto Caritas-Migrantes (Caritas Italiana - Fondazione Migrantes - Caritas diocesana di Roma) Oltre 100 i redattori che hanno partecipato alla stesura di questo XVII Rapporto Caritas-Migrantes sull'immigrazione. Lo slogan: "Anno europeo del dialogo interculturale". Mercoledi 15 Ottobre 2008
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Giornata Mondiale Migrazioni E' stato Papa S. Pio X nel 1914 ad istituire la Giornata Nazionale delle Migrazioni. Allora il primo scopo della Giornata era quello di rendere solidale tutta la Chiesa con chi era costretto a lasciare l'Italia. La Giornata si celebra in tutte le Chiese locali e parrocchie d'Italia. Le manifestazioni, per così dire, centrali si tengono ogni anno in una regione diversa. Nel 2004 la Giornata da Nazioanle diventa Mondiale e viene celebrata universalmente in un'unica data fissa, alla seconda domenica dopo l'Epifania, e ciò per aiutare a vivere insieme, davanti a Dio - anche nello stesso lasso temporale - un giorno di preghiera, azione e scrificio per la causa del migrante e del rifugiato. * Elenco Giornate Mondiali Migrazioni Sono visibili le Giornate dal 2001 in avanti Lunedi 13 Ottobre 2008
Pubblicazioni Servizio Migranti; Migranti-press; Quaderni Migrantes; altro materiale
* Servizio Migranti Bimestrale della Fondazione Migrantes Il servizio Migrantes, bimestrale della Fondazione Migrantes si rivolge principalmente ai responsabili della pastorale migratoria e a tutti coloro che intendono capire maggiormente questo fenomeno sempre più dinamico nell'ambito della nostra società. * Dossier Statistico Immigrazione Una pubblicazione annuale di Migrantes e Caritas Italiana Il Dossier Statistico Immigrazione nella sua struttura usuale annuale riporta approfondimenti riguardanti il soggiorno e la residenza degli immigrati, gli indici di integrazione, il collegamento con il mercato del lavoro e una articolata analisi comparativa delle leggi regionali sull'immigrazione. * Rapporto Italiani nel Mondo Rapporto annuale sull'emigrazione italiana * Migranti-press Settimanale di informazione sulla mobilità umana "Migranti-press", settimanale della Fondazione Migrantes, informa sui temi pastorali e di attualità che investono le migrazioni oggi. Mercoledi 26 Novembre 2008
Servizio Migranti Bimestrale della Fondazione Migrantes Il servizio Migrantes, bimestrale della Fondazione Migrantes, mira ad approfondire i temi della mobilità umana dei vari settori: emigrati italiani; immigrati e profughi in Italia; rom e sinti; circensi e lunaparchiesti; marittimi e aeroportuali. Si rivolge principalmente ai responsabili della pastorale migratoria e a tutti coloro che intendono capire maggiormente questo fenomeno sempre più dinamico nell'ambito della nostra società. Martedi 11 Novembre 2008 2001.zip 2002.zip 2003.zip 2004.zip 2005.zip 2006.zip 2007.zip
Rapporto "Italiani nel mondo" 2008 Presentata il 30 settembre presso l’Auditorium del Lavoro di Roma la terza edizione del "Rapporto Italiani nel Mondo" promosso dalla Fondazione Migrantes per raccontare l’emigrazione italiana. Secondo i dati del Rapporto gli italiani residenti all’estero e che hanno conservato la cittadinanza italiana con diritto di voto sono 3.734.428. Di questi più di un terzo è nato all’estero. Il Paese con più italiani è la Germania seguita da Argentina e Svizzera. La regione italiana con più emigrati è la Sicilia con oltre 600 mila residenti all’estero. Più della metà degli italiani fuori dell’Italia sono giovani al disotto dei 35 anni e di questi il 30% sono minorenni. La nuova edizione – oltre 500 pagine, 50 capitoli, molte tabelle statistiche realizzate da più di 60 autori – ha cercato di arricchirsi sempre più unendo l’attenzione all’attualità con la memoria del passato. Il volume si divide in 5 sezioni: flussi e presenze tra storia e attualità; aspetti socio-culturali e religiosi; aspetti socio-economici; approfondimenti tematici. Chiudono il sussidio le schede regionali e provinciali sui dati principali e una carrellata di tabelle quanti-qualitative. "Descrivere semplicemente l’emigrazione – scrive mons. Saviola Direttore Generale della Fondazione Migrantes - è tutt’altro che un compito banale, perché questa realtà sfugge per lo più al gran pubblico, non solo per quanto riguarda il passato ma anche relativamente al presente e al futuro: tra gli stessi addetti ai lavori si riscontrano incertezze quando si tratta di inquadrare cosa significhi il concetto di "italianità" nel mondo e il fatto di essere italiani (tanto più se nati all’estero) in altri paesi". Il Rapporto Migrantes – pubblicato dalle edizioni IDOS – nasce come manuale da consultare ma anche come sussidio per la sensibilizzazione al fine di favorire una migliore conoscenza dell’emigrazione italiana e fornire i dati statistici più aggiornati altrimenti difficilmente reperibili. scheda sintetica per i giornalisti
Migranti-press Settimanale di informazione sulla mobilità umana "Migranti-press", settimanale della Fondazione Migrantes, informa sui temi pastorali e di attualità che investono le migrazioni oggi. Uno strumento utile per un aggiornamento costante sulle tematiche che riguardano i cinque settori della Migrantes: emigrati italiani, immigrati in Italia, rom e sinti, circensi e lunaparchisti, marittimi e aeroportuali. Martedi 11 Novembre 2008 Migranti-press 2002.zip Migranti-press 2003.zip Migranti-press 2004.zip Migranti-press 2005.zip Migranti-press 2006.zip Migranti-press 2007.zip
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CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito http://www.corriere.it2009-11-04
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito http://www.repubblica.it/2009-11-02
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito http://www.unita.it2009-11-02
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito http://www.ilsole24ore.com2009-11-02
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per l'articolo completo vai al sito 2008-10-31 http://www.avvenire.it http://www.lastampa.it/redazione/default.asp http://www.italysoft.com/news/famiglia-cristiana.html http://www.italysoft.com/news/il-punto-informatico.html |
per l'articolo completo vai al sito 2008-10-31 http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_homepage_03.php?IDCategoria=1 http://www.ilgiornale.it/ http://www.vatican.va/news_services/or/home_ita.html
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per l'articolo completo vai al sito http://www.unita.it2008-10-31 http://www.europaquotidiano.it/site/engine.asp http://www.gazzetta.it/ http://www.corrieredellosport.it/ http://www.wallstreetitalia.com/ |
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